Verrà nominato domani mattina il perito che dovrà ricostruire tutte le fasi dell’incidente sulla Tiburtina in cui ha perso la vita Sara Sforza, 23enne di Aielli, morta il 2 gennaio dopo un violento frontale.
Indagato con l’accusa di omicidio stradale e lesioni gravi Jarrar Ayoub, 25enne originario del Marocco.
Il giovane si trova agli arresti domiciliari a seguito dell’istanza di scarcerazione con attenuazione della misura cautelare presentata dal suo legale, Leonardo Casciere.
La richiesta è stata accolta nel febbraio scorso dal giudice del Tribunale di Avezzano, Carla Mastelli.
Secondo l’accusa, il marocchino, in stato di ebbrezza, dopo una serie di sorpassi ad alta velocità, su un tratto di strada in salita e con linea continua, ha centrato in pieno la Renault Twingo che procedeva nel senso opposto, condotta dalla giovane marsicana, causandone la morte oltre al ferimento grave del fidanzato Alessio Vergari, di 32 anni.
Lo straniero è stato risultato positivo ai test di alcol e droga: aveva nel sangue un tasso di cocaina e di alcolici molto al di sopra dei limiti di legge.
Il legale di Jarrar Ayoub, però, ritenendo che non sia stata fatta una ricostruzione dell’incidente, ha richiesto e ottenuto dal giudice – nonostante l’opposizione del Pubblico Ministro – una perizia per far luce sulla dinamica.