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Caso Sforza, richiesta di rito abbreviato condizionato per Jarrar Ayoub

Parla l'avvocato del fidanzato di Sara: "A mio avviso, tutto converge verso un unico responso, ossia una responsabilità esclusiva dell'imputato nella causazione dell'incidente stradale, con conseguente decesso di Sara Sforza e di lesioni gravissime per il Vergari".

Spunta una richiesta, da parte della Difesa di Jarrar Ayoub, il giovane marocchino accusato di Omicidio Stradale, per la morte di Sara Sforza, di un rito abbreviato condizionato. Si è, quindi, in attesa dell’udienza, che è stata fissata per il prossimo 15 luglio. Un rito abbreviato condizionato alla ricostruzione della dinamica del frontale, che fu fatale e mortale: ossia di come effettivamente venne causato.

La difesa del Vergari, fidanzato di Sara Sforza, rappresentata dall’avvocato Lucio Cotturone, prende atto che c’è una richiesta di rito abbreviato, condizionato alla redazione di una perizia tecnica al fine di accertare le modalità dell’incidente. Questa richiesta viene avanzata dalla Difesa dell’imputato, “perché parrebbe ritenere non completa l’indagine preliminare che si è effettuata, sotto il profilo di tali accertamenti.

“La richiesta, a nostro avviso – dice l’avvocato del fidanzato – punta, probabilmente, a mitigare la pena da infliggere all’imputato, qualora venga accettata. Io ritengo e credo, invece, che la piattaforma probatoria e investigativa che si è snodata durante tutte le indagini preliminari, è completa e che possa acclarare la responsabilità esclusiva dell’imputato anche sotto il punto di vista della responsabilità per il sinistro”. Per l’avvocato, quindi, non c’è alcuna evidenza rispetto ad un concorso di colpa nella causazione dell’incidente stradale.

Sul posto, secondo il legale Lucio Cotturone, sono intervenuti prontamente gli organi di Polizia, che hanno effettuato i rilievi. Rilievi che, sempre secondo il legale, “sono stati molto meticolosi e precisi. Ricordo che vi sono anche dei testimoni oculari che hanno visto, dinanzi ai propri occhi, tutto l’incidente”.

Il giudice, però, sentite le parti e il procuratore, potrebbe anche rigettare la richiesta di rito abbreviato condizionato, ritenendo, quindi, completi gli atti acquisiti durante l’indagine preliminare; a questo punto, si finirebbe per percorrere la strada del rito abbreviato “secco”, quindi non più condizionato alla perizia modale del sinistro. Si andrebbero, perciò, a cristallizzare le indagini fatte immediatamente dopo l’incidente stradale e si andrebbe, quindi, a discutere in aula solo e soltanto sulle indagini svolte, senza alcuna possibilità, da parte dei soggetti coinvolti, di poter inserire altri tipi di testimoni, documentazione e quant’altro.

Sulla posizione del Vergari, l’avvocato, infine, aggiunge: “Nel capo di imputazione, c’è una prognosi di 20 giorni che riguarda il mio assistito e che è assolutamente errata. In mio possesso, di fatti, ho la documentazione della struttura pubblica sanitaria, che acclara una malattia ad oggi non ancora conclusa; il mio assistito ancora non riesce, ad esempio, a muovere il braccio. Sicuramente, si tratta di una prognosi superiore ai 30 giorni e di lesioni gravissime e non lievi. Questo quadro cambia molte cose rispetto al tipo di pena da infliggere, la quale dovrà tener conto anche di questo aspetto”. Da parte dell’avvocato Cotturone si ipotizza anche l’eventualità di richiedere una perizia per capire i conseguenti danni psichici e non solo fisici a danno del suo assistito.

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