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Caso Sforza, si torna sul luogo dell’impatto

Sopralluogo del consulente nominato dal giudice: 90 giorni per depositare perizia. Avvocato Lucio Cotturone: "Dinamica è chiara, lo è sempre stata"

Il consulente tecnico Cristiano Ruggeri, geometra tra i massimi esperti di ricostruzione dei sinistri stradali, ieri pomeriggio alle 14,30, ha effettuato il sopralluogo lungo la Tiburtina Valeria, la strada dove il 2 gennaio dello scorso anno ha perso la vita in un incidente, a soli 23 anni, Sara Sforza .

Il perito, nominato dal giudice che si sta occupando del caso, si è recato sul luogo dell’impatto a quasi un anno di distanza dal giorno del frontale.

Sul posto anche gli avvocati delle due parti coinvolte, il legale Lucio Cotturone che nella vicenda rappresenta l’allora fidanzato di Sara Sforza, e l’avvocato Leonardo Casciere, difensore dell’uomo alla guida dell’altra auto, indagato per omicidio stradale, Jarrar Ayoub.

Il giovane si trova agli arresti domiciliari a seguito dell’istanza di scarcerazione con attenuazione della misura cautelare presentata dal suo legale.

Il processo si svolgerà con rito abbreviato, ma condizionato dalla ricostruzione della dinamica del sinistro.

Il tecnico ora ha 90 giorni di tempo per esaminare i fatti e ricostruire la dinamica dell’incidente fatale per la giovane Sara, estetista di soli 23 anni, di Aielli, e quindi depositare la perizia.

“La perizia dovrà basarsi maggiormente sulla piattaforma di indagine portata avanti dagli organi di polizia – ha dichiarato l’avvocato Lucio Cotturone – Certamente il sopralluogo di ieri è stato utile per valutare lo stato del manto stradale, la conformazione della strada, il punto di urto, partendo chiaramente dai fotogrammi di un anno fa”.

Il sopralluogo è poi proseguito sulle macchine coinvolte nell’impatto, tutt’ora sotto sequestro e parcheggiate, a Magliano dei Marsi, nel deposito giudiziario.

“In base ai danni si può arrivare alla ricostruzione del sinistro – ha aggiunto il legale – ma non credo che ci siano dubbi, la dinamica è chiara e lo è sempre stata. Mi dispiace per questa perdita di tempo, ma capisco il giudice che ha voluto questa ulteriore verifica per andare oltre ogni ragionevole dubbio”.

Secondo l’avvocato: “I danni sulla macchina di Sara si trovano sul lato del conducente, come pure per l’altro veicolo e questo conferma che Jarrar Ayoub era in fase di sorpasso quando ha invaso la corsia e che, solo successivamente, ha tentato un rientro, ma la strada, dove c’è una linea continua, è bene precisarlo, non lo ha permesso”.

“Sono certo che questo ulteriore tassello non potrà che essere a nostro favore – ha precisato – Come faccio a dirlo? Innanzitutto sono stato sul posto subito dopo l’incidente, ho ascoltato i testimoni e tutti hanno confermato il sorpasso da parte dell’imputato in una strada che non consentiva questo tipo di manovra, inoltre ci sono i rilievi degli organi di polizia e diversamente si andrebbe a dire che il loro lavoro è stato errato. Sono tranquillo anche perché ho molta fiducia nel consulente che è stato chiamato, è un perito esperto con anni di esperienza alle spalle.”.

“Insomma, non credo che una perizia possa ribaltare, dopo quasi un anno, gli accertamenti della polizia. Tutto è possibile, ma non credo che sia questo il caso”, ha concluso.

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Redazione IMN