Il 2024 è agli sgoccioli, ma il pagamento degli assegni di cura 2023 alle persone disabili ancora non si vede. Eppure le risorse sono state stanziate, ben 800mila euro di provenienza regionale che afferiscono al piano sulla NON autosufficienza 2022 – 2024: come già fatto negli anni precedenti bisogna ricorrere all’anticipazione da parte del Comune.
Questi sono ritardi che mettono in ginocchio le famiglie con persone disabili; questo è il risultato della mancanza di programmazione politica tanto nella gestione delle Unità di Valutazione Multidisciplinare quanto nella platea dei beneficiari. È una vergogna che ci sia così tanta indolenza politica su misure legate alle persone disabili.
Un ringraziamento va agli uffici delle politiche sociali che fanno fronte a tante problematiche, nonostante la nota carenza di personale e la mancanza di un dirigente preposto.
Ad agosto fu pubblicato l’avviso per gli assegni di cura 2023 per le persone disabili: si tratta di una soluzione che chiediamo da tempo, necessaria per comprendere la platea dei beneficiari della misura. Ma l’avviso fu fatto solo per la disabilità gravissima e soprattutto, dopo mesi, ancora non si arriva all’erogazione delle risorse. Quando si dovrà ancora attendere? E la disabilità grave, quando verrà sbloccata?
Eppure in una delle prime commissioni sul Sociale della seconda consiliatura si era promesso l’avviso su assegni di cura disabilità grave e gravissima per marzo 2023; a dicembre scorso, in sede di bilancio, avevano promesso la realizzazione di un regolamento certo su tutta la NON AUTOSUFFICIENZA: quando lo vedremo? La terza commissione ha sospeso la discussione sull’argomento a novembre 2023 senza trovare il dovuto interesse di chi la presiede per risolvere ritardi, rapporti con la ASL e criticità con le valutazioni UVM.
C’è bisogno di redigere un regolamento sulla NON AUTOSUFFICIENZA che offra trasparenza e certezza alla cittadinanza, che possa recepire le linee guida nazionali e regionali, che possa dettare i tempi e le regole di accesso all’utenza aquilana, vale a dire avvisi pubblici che devono essere fatti all’inizio dell’anno, con una valutazione delle UVM che non si ripeta ogni anno se non per coloro che sono nuovi beneficiari e che devono avere tempi certi nell’erogazione delle risorse: succede così negli altri comuni della nostra regione perché non può ripetersi anche da noi?
Le politiche della disabilità meriterebbero la priorità nell’agenda di ogni amministrazione e l’assegno di cura il podio dei pensieri di ogni assessore alle politiche sociali poiché non è una concessione, ma una delle misure indispensabili per aiutare chi in famiglia dedica la vita ad un congiunto disabile, spesso rinunciando anche al lavoro.
Paolo Romano L’Aquila Nuova
Comunicato stampa