Cerchiamo di focalizzarci e di basarci su ciò che sappiamo, sulle notizie certe almeno. Esiste, c’è ed è stato realizzato in due mesi circa di tempo, ad Avezzano, un ospedale da campo che si trova proprio di fronte al Pronto Soccorso. Il Comune, che ancora non commenta ufficialmente la notizia, eccezion fatta per le dichiarazioni strappate da Il Fatto Quotidiano alla dottoressa Maria Teresa Colizza, assessore per l’emergenza Covid in città, ha saputo dell’inizio dei lavori a fine mese di settembre scorso. Lavori, insomma, che sono terminati e a breve – probabilmente con il classico taglio del nastro – la struttura potrebbe già ricevere i primi pazienti.
L’ospedale da campo è collegato con il nuovo Pre-Triage, inaugurato alla fine del mese di aprile scorso. La Protezione Civile ha già riconsegnato la struttura – pronta all’uso – all’azienda sanitaria locale proprio in questi giorni.
Al suo interno, 6/7 posti letto attrezzati e già pronti per l’utenza, anche per malati Covid, ma non solo: ogni postazione ha in dotazione tutto ciò che occorre per la rianimazione, strumentazione, tra l’altro, definita dagli addetti ai lavori come all’avanguardia. Tutto questo, ovviamente, è parallelo rispetto al percorso che riguarda i posti letto di terapia intensiva ad Avezzano, attesi da febbraio scorso sulla tabella di marcia nell’Ospedale. Ma ci sono novità anche su questo tragitto della sanità locale: saranno pronti a stretto giro anche i posti letto della rianimazione; anche sotto questo punto di vista, a breve, la Marsica potrà disporre di altri 8 posti letto di intensiva, oltre alla sub-intensiva già inaugurata mesi fa. Verranno quindi prossimamente – non è stata ancora definita la data certa – riconsegnati alla Asl e messi a disposizione del bacino territoriale.
Quelli a disposizione del novello Ospedale da campo sono posti letto in più, utilissimi in Marsica sicuramente, che potrebbero andare a sopperire anche alla pressione che a volte (spesso e volentieri) si fa fatica a gestire in Pronto Soccorso. L’amministrazione comunale Di Pangrazio, in verità, aveva richiesto un “soccorso” modulare – di questo tipo più o meno – già nel mese di dicembre scorso, in piena pandemia. Una richiesta che è stata ripetuta e ripetuta più volte, anche su varie scrivanie di dialogo e di confronto regionali, almeno da dicembre a maggio. La richiesta di moduli all’esterno del Pronto Soccorso – per supportare la risposta sanitaria della Marsica a quella che era la cruda ondata Covid – era stata avanzata dal sindaco Gianni Di Pangrazio nel mese di dicembre dello scorso anno, quando, per l’appunto, l’onda d’urto dei contagi era irruente sul territorio e quando i posti letto in Ospedale non erano sufficienti. La richiesta, poi, per motivi anche interni non venne assecondata e mai soddisfatta. Finché con il Generale Figliuolo – con il suo avvicendamento per farla breve – sono un poco mutate le carte in tavola: la richiesta di Avezzano è stata presa in carico e a fine settembre sono partiti i lavori per l’Ospedale da campo. Venerdì scorso, il nuovo manager Romano è stato in visita proprio all’Ospedale di Avezzano, dando seguito a varie riunioni con il personale e confrontandosi direttamente con i referenti dei vari reparti avezzanesi. Avrà anche visitato il nuovo Ospedale da campo.
Un ospedale da campo che servirà espressamente a cosa? Nei mesi freddi dello scorso anno, la sua funzionalità sarebbe stata di fatti totalmente assorbita dalla pandemia e dai pazienti contagiati, visto il quadro drammatico che si viveva allora. Adesso, messo in chiaro che c’era comunque necessità sul territorio di avere più posti letto a disposizione per le emergenze in Marsica, bisognerà capire a cosa verrà destinato per i prossimi mesi l’utilizzo del nuovo Ospedale da campo. La fotografia della rianimazione, all’oggi, ad Avezzano in Ospedale non lascia dubbi: ci sono posti letto liberi in reparto per malati covid e la situazione che si percepisce è tranquilla. La pressione in Ospedale è bassa, anche se in tutto l’Abruzzo, secondo i dati aggiornati, c’è un rialzo abbastanza sensibile dei contagi.
Pende poi ancora una volta sulla testa della Sanità marsicana la certezza del personale sanitario: se già ora si hanno difficoltà in termini di risorse umane, chi servirà il nuovo Ospedale da campo che ora c’è e che è anche tecnicamente efficiente e ben strutturato? Secondo le previsioni – ma speriamo che vengano smentite – c’è sì la volontà di stabilizzare da parte della Asl 1 i cosiddetti precari dell’emergenza Covid, ossia professionisti della sanità assunti temporaneamente solo per far fronte all’emergenza sanitaria in atto, ma per le nuove assunzioni in azienda se ne dovrà riparlare necessariamente il prossimo anno, dopo questo speriamo immune Capodanno.