“Evidentemente la maggioranza che guida il Comune di Celano mal sopporta che il consigliere Ricci è sempre presente nei consigli comunali, studiando prima la documentazione che deve essere discussa e votata. Fin troppo facile constatare che la prevista riduzione della tariffa Tari di 10 euro annui, meno di 1 euro al mese, costerà sulle casse pubbliche nei prossimi anni molto di più. Bisognerebbe infatti spiegare alla Città perché la minoranza non ha ricevuto gli atti per poter approfondire compiutamente come si sia arrivato a determinare la tariffa per il calcolo della Tari. In occasione della seduta consigliare, mancavano, tra gli allegati alla proposta di delibera, il PEF, la delibera Arera, la relazione dell’Agir, atti indispensabile per valutare la congruità della decisione pubblica. La trasparenza non è stata mai una qualità dell’attuale amministrazione civica. Si voleva forse impedire che venisse contestata l’insufficienza delle tariffe applicate a coprire il costo del servizio nel 2025 come prevede la legge?
Si voleva impedire di mettere in evidenza che i servizi garantiti saranno inferiori a quelli degli anni precedenti? Non si voleva che, a fronte di un servizio meno efficiente, si ragionasse di un “buco contabile” come nel 2021, al contrario di quanto affermato dall’amministrazione? I celanesi nel 2023 e 2024 sono stati inondati di avvisi di accertamento per la Tari, con aumenti fino al 30% per il pagamento dei maggiori costi del 2021 e del 2022.
Gli arguti e tartassati contribuenti celanesi sapranno perfettamente controllare e confrontare le bollette pagate negli anni precedenti.
A tutte queste mie domande non ho ricevuto risposta, ed è per questo che il mio voto non ha potuto che essere contrario.” Così il consigliere Gaetano Ricci.
Comunicato stampa