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Centro studi “Sabina Santilli”, Quaglieri: “Un onore e un impegno”

"Sappiamo tutti dell’importanza e del valore che la solidarietà rappresenta nella nostra società"

COMUNICATO STAMPA

 

Un’intensa e molto partecipata cerimonia si è tenuta oggi a San Benedetto dei Marsi per l’inaugurazione del centro studi dedicato a “Sabina Santilli” e della nuova sede Territoriale della Lega del Filo d’Oro. Il taglio del nastro è avvenuto in via Alessandro Torlonia, 15, dove si trova l’abitazione in cui Sabina Santilli, fondatrice della Lega del Filo d’Oro, ha vissuto i suoi ultimi anni di vita.

 

L’iniziativa voluta dall’Associazione Lega Del Filo d’Oro e dall’amministrazione comunale di San Benedetto dei Marsi ha visto la partecipazione di scolaresche e di testimonianze di persone affette da cecità e sordomutismo.

“Sono davvero onorato di partecipare a questa iniziativa”, ha detto l’assessore regionale, Mario Quaglieri, invitato all’inaugurazione, “Sappiamo tutti dell’importanza e del valore che la solidarietà rappresenta nella nostra società, ma qui possiamo avere una testimonianza tangibile dei suoi effetti. Mi riferisco all’opera e alla vita di una personalità illustre della nostra Marsica come Sabina Santilli, attivista per i diritti delle persone sordocieche, fondatrice della Lega del Filo d’Oro e suo primo presidente. Uno spiriti indomito
che ha fatto della sua vita un esempio per tutti noi.

Per questo sento davvero di ringraziare tutti i presenti e di impegnarmi per il futuro del centro studi a lei dedicato e per le attività della Lega del Filo d’Oro”. Soddisfazione è stata espressa anche dal primo cittadino di San Benedetto dei Marsi, Antonio Cerasani. Al suo fianco il sindaco di Pescina Mirko Zauri, l’attuale presidente della Lega del Filo d’Oro Rosano Bartoli e il vescovo Giovanni Massaro. La cerimonia ha visto la
partecipazione di tante persone, molto vicine al terzo settore. La Lega del Filo d’Oro è nata nel 1964 grazie all’attività di Sabina Santilli, sambenedettese, sordocieca dall’infanzia e all’aiuto di Don Dino Marabini, da allora, l’impegno dell’associazione, è stato sempre volto al recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno della ricerca della maggiore autonomia possibile delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.

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