“Oggi annunciamo agli aquilani che lunedì 26 febbraio alle 15 a Palazzo Margherita si terrà un Consiglio Comunale straordinario e aperto chiesto da noi delle opposizioni perché è ormai evidente che esiste una ‘emergenza sanità aquilana’. I vertici della Asl provinciale dell’Aquila e i responsabili della sanità regionale ritengono la nostra una battaglia dal sapore elettorale per cui rinviano ogni confronto a dopo il 10 marzo, salvo però accogliere in pompa magna il ministro della Salute Orazio Schillaci, che martedì prossimo sarà complice dell’ennesima passerella elettorale, quella sì, al San Salvatore, e di un pranzo con gli operatori sanitari. A questo gioco non ci stiamo, perché la salute è un diritto fondamentale, di tutti e che va oltre le stagioni politiche soprattutto quando queste stanno per concludersi, come quella di Marsilio. Del resto riceviamo ogni giorno decine e decine di segnalazioni di cittadini che denunciano il mal funzionamento della Asl, a cominciare dallo stato in cui versa il nostro Ospedale”.
Così il capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell’Aquila, Stefano Albano, stamattina durante la conferenza stampa dei gruppi di centrosinistra presso la sede della direzione generale della Asl provinciale, da ieri occupata dai sindacati nell’ambito della mobilitazione a difesa dei nuclei di cure primarie, che nel territorio comunale e nel comprensorio assistono circa 50mila persone.
“Oggi presentiamo il documento che porteremo in discussione in aula lunedì, frutto di un lavoro corale che ho avuto l’onore di coordinare. Partiamo dal rischio di perdere i presidi di sanità territoriale dato che in tutte le Asl d’Abruzzo nei Nuclei di cure primarie si consente ai medici che vanno in pensione di essere sostituiti, tranne che in quella dell’Aquila che lo ritiene illegittimo, quindi delle due l’una: o sono illegittime tutte le altre aziende sanitarie o lo è quella dell’Aquila!”, ha aggiunto Albano.
“Non esiste alcuna strumentalizzazione, come dimostra il fatto che stiamo lavorando anche in terza commissione dove si svolgono continuamente sedute in cui approfondiamo le questioni legate alla sanità”, ha detto Simona Giannangeli, capogruppo di L’Aquila coraggiosa. “L’ordine del giorno di lunedì prossimo è molto articolato, uno dei punti nodali riguarda la necessità di decongestionamento dell’ospedale che non può non passare attraverso la Casa di comunità che però il centrodestra, contravvenendo al dettato normativo, vuole realizzare all’interno del nosocomio dove già da anni è complicato accedere e avere le cure adeguate”.
“Questa battaglia avviene in contumacia, perché non abbiamo interlocutori, né politici né, peggio ancora, dell’azienda sanitaria e questi ultimi hanno già annunciato che saranno assenti anche al Consiglio di lunedì”, ha fatto osservare Alessandro Tomassoni, consigliere comunale de Il Passo possibile. “Questa autoreferenzialità è sintomo di un problema evidente, i vertici della Asl portano avanti scelte di parte che sono quelle della politica che li nomina. Il confronto a cui sfuggono non è solo con gli operatori o con i rappresentanti istituzionali come noi, ma è quello con i cittadini nel momento in cui viene messo a rischio il loro diritto alla salute. La situazione del pronto soccorso è al limite della civiltà e ci vuole una gran faccia tosta, oggi a due settimane dalle elezioni, annunciare che è stato realizzato un open space!”.
“Lunedì non ci sarà la Asl ma non ci saranno neanche il sindaco e la Regione”, ha detto Paolo Romano, capogruppo di Italia Viva, “a dimostrazione che non c’è voglia di confronto e di ricoprire il ruolo che i cittadini hanno assegnato. Quale famiglia non è mai passata per il pronto soccorso, per il laboratorio analisi, per un ritiro di referti? Ebbene c’è poco da considerare questa una battaglia strumentale alle elezioni! Parlare di investimenti non serve a nulla se non si affronta il problema del personale, se spendiamo i fondi del Pnrr ma non abbiamo infermieri, operatori socio sanitari, medici, a cosa servono le infrastrutture? Questo bisogna dirlo ad alta voce”.
“Ognuno di noi frequenta l’ospedale per cui non parliamo di cose che i cittadini non conoscono”, ha aggiunto Stefania Pezzopane, del Pd. “In questa città chi detiene il potere politico tende ad azzittire in virtù del fatto che ha vinto le elezioni. Il Consiglio di lunedì serve a riprenderci la parola, se il sindaco non ci sarà significa che non è il sindaco vero di questa città e che non difende i cittadini ma gli interessi di Marsilio e della Meloni. Questa è una vertenza territoriale che deve cambiare il destino della sanità aquilana”.
“Al Consiglio comunale sulla sanità del dicembre 2022, il direttore generale della Asl Ferdinando Romano non rispose alla mia domanda su quali fossero le condizioni di bilancio dell’azienda”, ha ricordato Stefano Palumbo del Partito Democratico. “Temevamo qualcosa di preoccupante ma non tanto quanto abbiamo poi scoperto, cioè un debito monstre di 66 milioni di euro con un incremento del 124% rispetto all’anno precedente e una forbice tra mobilità attiva e passiva allargata a dismisura, sintomo del fatto che sempre più residenti vanno a curarsi fuori provincia. Questo è allarmante perché fa immaginare un ritorno al commissariamento, siamo all’assurdo di aver superato quella fase buia e ora la situazione è peggiorata ulteriormente”.
“È una protesta popolare che non si vedeva da tempo, il sindaco Biondi, il presidente Marsilio e il manager Romano lunedì non ci saranno perché non si curano, né curano i loro parenti, nella Asl dell’Aquila”, ha detto Lorenzo Rotellini, di L’Aquila coraggiosa. “Noi dobbiamo difendere la sanità affinché sia un diritto garantito per tutti coloro che non hanno le possibilità economiche per rivolgersi al privato”.
Da tutti i consiglieri è stato ribadito l’invito alla cittadinanza a partecipare alla seduta straordinaria del Consiglio comunale convocata per lunedì prossimo alle ore 15,00.
Comunicato stampa