“L’emergenza morde imprese, famiglie e cittadini, ma l’agenda pubblica del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha come priorità la legge elettorale e il voto anticipato. Nessun sostegno per gli abruzzesi che devono risollevarsi dal covid e pagare le bollette fronteggiando i rincari, perché il centrodestra è troppo impegnato a litigare per un posto in giunta, mentre il vertice pensa al voto. Mai la debolezza del presidente e le sue reali intenzioni sono state tanto evidenti, purtroppo a scapito di una comunità che aspetta risposte e merita la massima attenzione”.
È il duro il commento dei capigruppo regionali di Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune e Gruppo Misto.
“Un segno evidente di debolezza questa pressione verso il voto, che si aggiunge ai continui litigi per i posti di potere che hanno attraversato il centrodestra sin dall’inizio della consiliatura e che sono diventati oggi tanto invadenti e prioritari da paralizzare da oltre un mese prima i lavori delle Commissioni, poi quelli del Consiglio regionale, dove invece si dovrebbero prendere provvedimenti a sostegno di famiglie e imprese alle prese con la peggiore crisi di sempre dopo la pandemia – aggiungono Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Eppure i fronti su cui agire sarebbero tanti: c’è il caro energia, la sanità, c’è l’economia industriale, ci sono le morti sul lavoro, comparti che sono completamente fermi da mesi perché in Regione si discute solo della nuova legge elettorale e di poltrone da occupare al più presto. Il tutto, magari approfittando dell’effetto Meloni e magari pensando di riuscire a distrarre gli abruzzesi dal fatto che i veri problemi non vengono affrontati dal governo regionale a trazione Fratelli d’Italia: le mancate risposte sui rincari energetici e i fondi integrativi del Pnrr assegnati all’Abruzzo per fronteggiare la crisi sono il segno più evidente di questa inerzia imbarazzante. Tra l’altro con una scadenza vicina rispetto alla proroga concessa dall’Europa al 31 dicembre”.
“Piuttosto la dica giusta Marsilio, riconosca che il suo aut aut è invece il tentativo di forzare le date perché ha paura che gli equilibri nel 2024 possano cambiare e vuole approfittare del vento favorevole che soffia oggi, dopo le elezioni politiche del 25 settembre che hanno portato la Meloni al potere. Questa è la storia. Ma è una storia che all’Abruzzo non serve. Quello che serve è un Presidente che pensi alle vere emergenze e un esecutivo che lavori per quelle. Uno scenario che in questi quattro anni non abbiamo visto andare in onda”, concludono.