La Cgil della Provincia dell’Aquila chiede la piena attuazione del “Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da Covid 19” sottoscritto il 3 aprile tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali Cgil-Cisl-Uil.
Il protocollo riguarda, quindi, la sicurezza dei lavoratori della Pubblica Amministrazione e dei cittadini, centralità dello smart working e continuità dei servizi.
Di seguito il testo della lettera:
“Nel protocollo si conviene, tra le altre cose, sulla:
necessità di rimodulazione dell’organizzazione del lavoro e degli uffici che consenta di ridurre la presenza del personale e dell’utenza: a tal fine, le attività delle pubbliche amministrazioni sono ordinariamente svolte con modalità di lavoro agile; le amministrazioni prevedono piani di turnazione o rotazione dei dipendenti che non incidano sugli aspetti retributivi; stabiliscono orari di ingresso e uscita scaglionati dei dipendenti e dell’eventuale utenza in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni;
necessità di garantire, per lo svolgimento dell’attività amministrativa, le più opportune condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro quando le attività debbono essere svolte in presenza del personale;
opportunità che le attività ed i servizi indifferibili siano il più possibile rese da remoto o attraverso servizi informatici o telefonici. Quando ciò non è possibile, tali attività vanno svolte con appuntamenti cadenzati in sede. Per tale attività il personale deve essere dotato di DPI (dispositivi protezione individuale) che devono essere sicuri e previsti dalla normativa. Allo stesso tempo, le Amministrazioni rendono disponibili in tutti i locali strumenti di facile utilizzo per l’igiene e la pulizia della cute quali, ad esempio, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani. Nel caso l’autorità sanitaria lo prescriva, guanti e mascherine per specifiche attività lavorative che l’Amministrazione avrà cura di distribuire con urgenza ai propri dipendenti;
necessità di garantire le più significative condizioni di pulizia, salubrità e sicurezza negli ambienti di lavoro e, nei casi in cui propri dipendenti risultino positivi al virus “Covid 19”, attivare immediate procedure di sanificazione e disinfezione degli ambienti;
piena applicazione della Direttiva 2/2020 e della Circolare 2/2020 del 1/4/2020 del Ministro per la Pubblica Amministrazione;
necessità di contingentare l’accesso agli spazi comuni, di areazione continua dei locali e dell’indispensabile mantenimento della distanza di sicurezza tra tutte le persone.
In buona sostanza viene ulteriormente rafforzata e confermata l’importanza dell’utilizzo del lavoro agile e viene ribadito che anche le attività ed i servizi indifferibili sono il più possibile uniformemente resi da remoto, in modalità di lavoro agile o attraverso servizi informatici o telefonici.
Qualora invece non sia possibile in alcun modo ricorrere alle forme di lavoro agile, nemmeno prevedendo ulteriori attività prima non contemplate per lo Smart Working – mansioni equivalenti o attività formative che possono essere effettuate in remoto – le amministrazioni ricorrono motivatamente all’esenzione dal servizio così come previsto dall’articolo 87, comma 3, del Decreto Legge n. 18/2020, al fine di salvaguardare la retribuzione complessiva di quei lavoratori costretti ad assentarsi per evenienze strettamente correlate all’eccezionalità della pandemia da Covid-19.
A tal fine le Amministrazioni possono eventualmente ricorrere alle ferie pregresse maturate fino al 31 dicembre 2019, sempre nei limiti previsti dai CC.CC.NN.LL. vigenti, nonché, ove richiesto dai dipendenti, dei congedi parentali straordinari previsti a garanzia delle cure genitoriali da prestare, possono altresì ricorrere, nelle modalità previste sempre dai vigenti CC.CC.NN.LL., al collocamento in attività di formazione in remoto utilizzando pacchetti formativi individuati dal datore di lavoro.
Si sottolinea come l’uso di detti Istituti contrattuali è extrema ratio da utilizzare qualora fosse oggettivamente e motivatamente impossibile l’attivazione del Lavoro Agile prima della esenzione dal Servizio.
La presente nota, pertanto, è inviata al fine di condividere informazioni ed azioni volte a contemperare non solo la necessità di tutela del personale e dell’utenza, ma anche quella di garantire servizi pubblici essenziali ed indifferibili.
La FP Cgil della Provincia dell’Aquila ne chiede, quindi, il rispetto e l’applicazione in tutti i luoghi di lavoro pubblici e, contestualmente, chiede – atteso che quasi nessuna delle Pubbliche Amministrazioni in indirizzo ha comunicato alla scrivente le modalità di riorganizzazione delle attività, ovvero gli strumenti e le azioni adottate per mettere in sicurezza tutte le lavoratrici ed i lavoratori in servizio presso codeste PP.AA. – di essere tempestivamente informata circa:
⁃ il numero di dipendenti posti in Lavoro Agile rispetto al numero complessivo di dipendenti e le eventuali modalità di turnazione e rotazione degli stessi;
⁃ quali attività e quali servizi indifferibili vengono resi da remoto o attraverso servizi informatici o telefonici;
⁃ quali sono, invece, le attività ed i servizi indifferibili per i quali non è stato possibile attivare il lavoro agile e le motivazioni per cui ciò non è stato possibile farlo;
⁃ la disponibilità di idonei DPI, ovvero quali sono stati gli strumenti e le azioni adottate per mettere in sicurezza tutte le lavoratrici ed i lavoratori.
Si fa presente infine che la presente nota riveste carattere di urgenza e che in difetto di cortese e sollecito riscontro la scrivente FP CGIL attiverà ogni azione di lotta a tutela dei diritti, della sicurezza e della salute di tutti i lavoratori”.