“Abbiamo scelto la “Carovana dei Diritti” per praticare un nuovo modello di azione sindacale che si richiama alla formula di Sindacato di Strada e che vuole dare il senso della vicinanza della nostra organizzazione alle cittadine e i cittadini, attraverso un percorso in movimento. La Carovana dei diritti vuole essere un momento di ascolto e di condivisione con le nostre comunità; un momento di confronto anche con le istituzioni locali per capire quale modello di sviluppo costruire insieme”. Così si esprime in una nota stampa il segretario generale della Camera del Lavoro della Cgil della Provincia dell’Aquila, Francesco Marrelli.
“Un modello che parta dai diritti e dal senso di appartenenza ad un territorio, dalla salvaguardia e conservazione ambientale, dal senso di giustizia sociale e di equità. Un modello utile a ricostruire un legame solidaristico tra le persone. La pandemia ci ha fatto incontrare uomini e donne con bisogni diversi e, in taluni casi, anche nuovi. La crisi sociale ed economica generata dalla crisi sanitaria pandemica ha ampliato l’emergenza sociale con l’aumento della povertà anche in ampie fasce di soggetti che, comunque, hanno mantenuto il lavoro. La precarizzazione del lavoro, che possiamo definire come conseguenza di un processo storico di svalorizzazione della forza lavoro, assume attraverso forme e tipologie contrattuali improprie, al pari delle condizioni dei lavoratori degli appalti e subappalti, connotazioni di sfruttamento che arrecano un serio pregiudizio alla dignità della persona. Tale condizione di precarietà ha generato una frantumazione della classe lavoratrice, rendendola debole e fragile e relegandola ad un insieme di soggetti che subiscono un cambiamento di cui non sono artefici e che rischia di essere a loro detrimento. Il cambiamento deve essere indirizzato al superamento delle disuguaglianze mai superate e che oggi rischiano di essere più marcate rispetto al passato. In questi anni abbiamo assistito a disastri ambientali ed alla consapevole distruzione di parti di territori marginalizzati che necessitano risposte attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, anche con momenti di rinnovata conflittualità ideale e vertenzialità. Vogliamo partire dal lavoro, ribadendo la sua centralità nella vita delle persone come elemento di emancipazione e di dignità”, così dice il segretario.
“La nostra intenzione è quella di dare volto ed espressione alle diverse condizioni di lavoro, rimettendo al centro del dibattito pubblico l’interesse generale delle lavoratrici e dei lavoratori. Un lavoro in sicurezza che sia stabile e di qualità, necessità di cure, di connessione, di mobilità, di istruzione, di cultura, di legalità, del riconoscimento dei diritti dei migranti e della conservazione e tutela ambientale. Sono questi i temi da affrontare nell’immediato, attraverso la costruzione di una comunità di intenti che coinvolga le parti sociali, le associazioni, i partiti e le istituzioni. Il sindacato deve essere un soggetto attivo vicino ai lavoratori, ai pensionati, ai migranti, deve rappresentare un luogo aperto di discussione e di incontro, propositivo e di prospettiva”, aggiunge nella nota stampa.
“Il cambiamento passa anche dalla capacità di rappresentare i bisogni, di farli emergere da un oblio costruito sulla retorica, di rappresentarli e soddisfarli. La Carovana dei Diritti avrà come luogo di intervento l’intera provincia dell’Aquila, partendo dai centri maggiori per poi raggiungere le zone più interne, attraversando i diversi luoghi del lavoro e del non lavoro, delle cure e dell’istruzione, della detenzione e dell’aggregazione, della cultura e della ricostruzione. Ascolteremo tutte le voci e condivideremo con loro le nostre idee, raccogliendo le varie necessità che vengono espresse dalle diverse comunità. Saremo a fianco di tutte e tutti, nessuno escluso: casa per casa, azienda per azienda, strada per strada. La Carovana dei Diritti si muoverà a partire dall’ultima decade di giugno e vedrà il coinvolgimento di tutte le categorie sindacali”, questa la conclusione.