Dalla fine della guerra al boom economico, dalla rivoluzione culturale del ’68 alla prima edizione di Sanremo a colori: tutto questo ed altro ancora è “Champagne – Peppino di Capri” – film tv prodotto da Rai Fiction e O’ Groove, per la regia di Cinzia TH Torrini, con la sceneggiatura di Michele Pellegrini e Maria Sole Limodio e soggetto di Pierpaolo Verga e Limodio che andrà in onda in prima serata lunedì 24 marzo su Rai 1: non è solo il racconto della vita del cantante che ha fatto ballare e innamorare intere generazioni, dall’infanzia durante la guerra fino all’affermazione come musicista completo e maturo nei primi anni ’70, bensì un percorso attraverso decenni fondamentali per la storia del bel paese, senza tralasciare il lato più intimo e fragile dell’uomo.
Anche l’Abruzzo in qualche modo, contribuisce a dare lustro a questo appuntamento grazie alla preziosa presenza nel film di Arturo Scognamiglio nei panni di zio Ciro: “Prendere parte a questo film è stato stimolante sin dall’inizio, dal primo incontro ai provini. La direzione sui personaggi da parte della regista Cinzia TH Torrini è stata al contempo sia una guida, un binario da percorrere all’interno di una sua visione totale ma anche una possibilità di grande libertà dove poter esplorare e anche a volte improvvisare e arricchire per me il personaggio di zio Ciro” – sostiene Arturo Scognamiglio.
Arturo Scognamiglio, di origini napoletane, attore, autore, regista e disegnatore luci si forma in varie realtà in Italia (Scuola di recitazione Galante Garrone di Bologna, Teatro del Navile) e a Londra nel 2011 (OldVic Theatre, National Theatre) e lavora con attori e registi come Renato Carpentieri, Mauro Avogadro, Marco Manchisi, Ennio Coltorti, Gabriele Lavia solo per citarne alcuni, come attore è protagonista di vari spettacoli per la regia di Tony Laudadio, Andrea Renzi e inizia una proficua collaborazione con Teatri Uniti. Fonda nel 2017 la compagnia Unaltroteatro con Lorenza Sorino: ad oggi l’impresa gestisce il Cinema Auditorium Zambra di Ortona che dopo 8 anni di totale abbandono è stato inaugurato in una nuova veste nel 2022.
Ed è proprio zio Ciro il complice della grande notorietà di Peppino Di Capri (all’anagrafe Giuseppe Faiella): il suo talento viene scoperto quando ha appena 4 anni, nel 1942. Viveva a Capri con la madre e la sorella mentre il padre era in guerra. Grazie al dono dell’orecchio assoluto ascolta le canzoni su Radio Londra e le riproduce sul pianoforte di casa. Lo zio lo ascolta e, per guadagnare qualcosa, lo porta a suonare in un locale per i soldati americani in licenza sull’isola, attività che alterna con le domeniche in chiesa; ed ecco che oggi la Rai celebra gli oltre 60 anni di successi in Italia e nel mondo di un mito italiano.
A proposito del lavoro in scena Scognamiglio aggiunge: “I colleghi con cui ho lavorato sono tutti giovani di grande talento e stare tutti insieme nella condivisione del lavoro è stato bello. L’intuizione di O’Groove di Pierpaolo Verga di raccontare la storia di Peppino di Capri, questa sua vita straordinaria, terrà tutti incollati su Rai1”.
Tra gli altri lavori di Scognamiglio: scrive e mette in scena per il teatro Telè (2015), Mirari (2016) Matrioska-le donne che sono (2019), Garage (2021). Per la televisione lavora in varie serie televisive con la regia di Giulio Manfredonia (Sotto Copertura), Edoardo De Angelis (Sueño Bendito), Carmine Elia (Mare fuori), Sergio Mimica-Gezzan (I Medici Master of Florence) accanto ad attori come Guido Caprino, Claudio Gioè, Dustin Hoffmann e Richard Madden ed altri; è il fantasma Gennaro Jovine del ciclo di drammaturgie “Fantasmi” di Michele Santeramo che è stato prodotto grazie al contributo del Ministero per i Progetti Speciali 2023.
Comunicato stampa