“Sono una marsicana residente ad Avezzano. Invio questa mail come cittadina delusa”. Incomincia così una segnalazione pervenuta ieri, in serata, alla nostra Redazione. Nell’email traspare in effetti tutta la delusone per una “degustazione” mancata dei nostri meravigliosi tesori territoriali e artistici.
“Ieri mattina – scrive la signora – mi sono recata presso gli scavi di Alba Fucens per accompagnare dei parenti venuti appositamente da fuori Regione, di sabato, proprio per questa vista. Sul sito peraltro abbiamo piacevolmente incontrato, con le dovute precauzioni e distanze, molte altre persone desiderose di effettuare una visita al patrimonio culturale di cui la Marsica può ben vantarsi. Con nostro sommo dispiacere non abbiamo potuto visitare la Chiesa di San Pietro perché chiusa. Chiedendo informazioni, siamo stati informati del fatto che, a quanto pare, la Sovrintendenza dei beni culturali dell’Abruzzo non ha ancora dato il permesso per la riapertura della chiesa stessa”, scrive ancora la cittadina.
“Perché non consentire le visite se non libere magari dietro prenotazione e contingentate? E’ un delitto per la Marsica avere un patrimonio come il nostro e non valorizzarlo”. Noi di InfoMediaNews abbiamo chiesto spiegazioni all’Amministrazione comunale di Massa D’Albe.
Ci ha risposto il vice sindaco, Pier Pinto Di Carlo. “Non nego – dice – che la chiesa sia ancora chiusa al pubblico. Ma in piena era Covid, magari è necessario fare qualche passaggio in più prima di poter ripartire con la stagione turistica di Alba Fucens in tutta sicurezza e nella sua totalità. In quel sito, può venire nessuno o 500 persone assieme: va fatto ed elaborato un piano di ripartenza ben preciso e noi ci stiamo lavorando”, ammette alla nostra Redazione.
La pandemia ha messo a dura prova anche i musei e i siti archeologici italiani. “Vogliamo poter lavorare in tranquillità, nel pieno rispetto della normativa. Questo è il primo week end caldo che possiamo goderci di primavera, ma non possiamo riaprire e via, senza premure e senza un controllo più rispetto al normale. Sicuramente ripartiremo e stiamo ripartendo. Quello che abbiamo fatto noi per Alba Fucens e tutto il sito in questi due anni, non è mai stato fatto sino ad ora e lo posso dire con certezza: la crisi sanitaria non è ancora finita e sono tanti gli aspetti da valutare, soprattutto capire in che modo ripartire per l’estate e quanto personale potrebbe anche servirci. Il Museo, aggiungo, è a buon punto, pronto al 95% grazie anche alla Sovrintendenza che non molla un attimo la presa su questo inestimabile patrimonio che abbiamo la fortuna di aver ereditato da un grande passato”.
“Un po’ di pazienza – conclude – e Alba Fucens spalancherà in tutta la sua bellezza le sue porte. La Chiesa di San Pietro ha un interno di rarità eccezionale, per essere visitata in pandemia va fatta qualche riflessione in più prima della ripartenza effettiva”.