Il segretario regionale della Fesica-Confsal Abruzzo, Marcello Vivarelli, insieme al segretario provinciale di Chieti Marco Russo, esprime la “totale contrarietà del sindacato ai tagli confermati dalla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, che prevedono una riduzione del 33 per cento nei servizi affidati alle cooperative Auriga e Dussmann”.
“Non accettiamo che siano ancora una volta i lavoratori a pagare le conseguenze di una gestione disastrosa del sistema sanitario pubblico, né tantomeno che vengano colpiti settori fondamentali per la vita sociale e culturale della comunità, come il Teatro Marrucino, per far quadrare – tra l’altro in modo assolutamente insufficiente – i conti di un debito monstre che affligge la sanità abruzzese”, tuonano i sindacalisti in una nota.
“Dietro ogni taglio ci sono persone, famiglie, vite lavorative purtroppo precarie e professionalità che rischiano di essere cancellate in nome di logiche ragionieristiche. Non ci stiamo. Né nel comparto della sanità, dove le esternalizzazioni sono spesso sinonimo di precarietà, né nel settore culturale, dove si paventano riduzioni inaccettabili”, continuano Vivarelli e Russo. Chiedono, inoltre, che, come già richiesto da anni da Fesica-Confsal per la Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, anche in questo caso la Regione Abruzzo si faccia carico dei lavoratori a rischio, avviando un processo di internalizzazione dei servizi.
“Lo abbiamo detto con chiarezza già per i 150 precari dell’Aquila, e continuiamo a ribadirlo: tutti i servizi vanno internalizzati. È l’unica strada per salvare l’occupazione, garantire continuità lavorativa e risparmiare denaro pubblico. Non lo diciamo oggi perché è diventato di moda: lo diciamo da anni, in solitudine, con coerenza, quando altri tacevano”, affermano sul punto.
“La Fesica-Confsal Abruzzo – concludono Vivarelli e Russo – chiede trasparenza, ascolto dei lavoratori, tutela dei posti di lavoro e un’immediata inversione di rotta nelle scelte politiche regionali. Non è accettabile che la soluzione ai problemi finanziari sia sempre e solo il taglio dei servizi e delle tutele. Siamo pronti alla mobilitazione, insieme ai lavoratori e alle comunità locali, affinché venga salvaguardato il diritto alla salute, alla dignità del lavoro e alla cultura. Non ci saranno silenzi né passi indietro”.