Via libera alle uscite in bicicletta. Con l’apertura della fase 2, il Governo ha inserito nel D.P.CM. del 26 aprile anche la ripresa degli allenamenti di ciclismo su strada, da svolgersi individualmente e senza creare assembramenti.
Già in questi giorni in molte regione, tra cui l’Abruzzo, alcuni ciclisti hanno ricominciato l’attività nel rispetto delle normative anti contagio. Ma come ripartire dopo il lockdown? Ne abbiamo parlato con l’atleta granfondista Antonello Tirabassi del Team Erreclima-Diemme PRB, insegnante e collaboratore tecnico nel centro sportivo Fitness Planet Sport di Pescina.
“La risposta non è assolutamente scontata – esordisce Tirabassi – e mai come in questo caso è veramente soggettiva per ogni atleta. Ognuno in questi mesi avrà seguito un programma specifico di allenamento: qualcuno avrà lavorato maggiormente sulla forza, qualcun’altro sulla resistenza, altri ancora sull’incremento della propria performance e sul mantenimento delle proprie qualità atletiche con video lezioni indoor e fitness in generale”.
I tanti ciclisti e amanti dei centri sportivi come palestre e club avranno bisogno di diversi training specifici per continuare la programmazione della propria stagione di allenamenti e mantenimento di un buon stato psicofisico. Partiamo da alcuni punti che ci aiutano a recuperare una performance ottimale.
Alimentazione-Integrazione: “È fondamentale chiaramente modificare la propria routine quotidiana per le uscite in bicicletta. Se l’allenamento sul rullo durava un’ora/ un’ora e mezzo, le uscite outdoor hanno una durata maggiore. Per questo motivo è importante alimentarsi nella maniera adeguata, tenendo conto del proprio fabbisogno giornaliero. In questo momento poi l’integrazione è più importante che mai: mantenere le difese immunitarie alte deve essere l’obiettivo di ogni atleta”.
-Valutazione stato di forma: “Il primo punto prevede un’analisi della propria condizione atletica con i tanti metodi ad oggi presenti. Sappiamo però benissimo che non tutti hanno un power meter: in questo caso vi consiglio di raccogliere su un foglio tutti i giorni di allenamento che avete fatto in questi 2 mesi, appuntandovi il tipo di training eseguito. Capirete da soli se magari avete esagerato o se le vostre sensazioni sono positive. I primi 4-5 allenamenti fuori saranno la vera risposta a tutto”.
-Meno specifico: “Siamo sicuri che sul rullo avrete eseguito una miriade di lavoro specifico e di ripetute. Almeno per i primi 10 giorni vi consigliamo vivamente di tornare a pedalare senza pensare troppo a training di metodo. Tornare a pedalare con il piacere di farlo senza stress: credetemi…. sarà bellissimo, soprattutto riprendere il feeling con la strada e la natura che ci circonda, senza esagerare”.
-Gestione del volume: “Siamo consapevoli che la voglia di andare in bici è tantissima. Prestiamo molta attenzione però a non esagerare nelle prime 3-4 settimane di allenamento, soprattutto sulla quantità di ore in bici. Questo lockdown possiamo definirlo “un secondo inverno” per il ciclista, che come dopo il periodo di preparazione, è pronto ad uscire in strada. Dopo gli allenamenti indoor invernali solitamente si consiglia un graduale aumento di volume di allenamento nelle settimane: lo stesso identico principio deve essere attuato ora”.
–Test/Aggiornamento valori: “Nelle prime uscite vi accorgerete come frequenza cardiaca e wattaggio sono cambiati rispetto a un paio di mesi fa.
È fondamentale magari dopo 2-3 settimane eseguire un test per aggiornare le proprie zone di allenamento.
State tranquilli sono test che si possono eseguire outdoor anche per chi ha solamente un cardiofrequenzimetro”.
–Preparatore atletico: “In questo momento è più che mai fondamentale il lavoro di un trainer. Sarà lui ad indicarvi che tipo di allenamento andare ad eseguire, sarà lui a valutare la vostra condizione atletica, sarà lui ad indicarvi la strada.
Autoallenarsi è veramente complicato: dopo 2 mesi di allenamenti indoor lo è ancora di più.
Questo anche per quanto riguarda i centri sportivi e palestre che avranno molte difficoltà per ripartire, sperando che dallo Stato arrivino dei fondi per la ripartenza, per esempio la sospensione di tasse e canoni d’affitto ma soprattutto la tutela dei collaboratori sportivi con il bonus che ad oggi ancora non arriva, così da permettere alle tante strutture una ripresa graduale senza pressioni fiscali”.
“Il decreto legge del governo – conclude Tirabassi – ci permette di tornare a scorrazzare con le nostre biciclette, e a breve, anche nei centri specializzati fitness, tornando finalmente a divertirci e a coltivare la nostra passione.
La pandemia non è però ancora conclusa e vi invitiamo responsabilmente a rispettare le regole e a usare la testa, usando il buon senso civico e rispetto altrui”.