“Il Natale non si tocca. Perché vuole consegnare alla storia il suo ricordo carico d’odio?. La famiglia non è più pericolosa di un centro commerciale”.
È quanto si legge in una lettera aperta di Roberta Gargano, presidente dell’associazione “Città di persone”, che firma la missiva come “cittadina italiana e, per di più, aquilana”, indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
LA LETTERA COMPLETA
Caro Presidente,
ci pensi, ci pensi prima di confermare un Dpcm che colpisce i valori degli Italiani.
Perché vuole consegnare alla storia il suo ricordo carico d’odio?
Pensi agli anziani che restano soli, potrebbe essere il loro ultimo Natale, perché vuole che lo trascorrano senza i loro cari?
La famiglia non è più pericolosa di un centro commerciale.
Pensi ai ragazzi lontani dai genitori, ai giovani che sono miracolosamente entrati nel mondo del lavoro e che non possono muoversi prima del 24 dicembre, quali sono i pericoli degli spostamenti se tutte le regioni hanno lo stesso colore?
Perché non emana norme autorevoli e giuste, numero di persone per metro quadro, mascherine, igiene, invece di esasperare un Paese allo stremo?
Vede, caro Presidente, c’è una scala di valori nelle Comunità, quelli alla base dell’identità culturale non si toccano. Il Natale non si tocca.
Noi crediamo nel dovere civico, nell’osservare le leggi, nella lotta per cambiare quelle ingiuste, ma adesso non abbiamo tempo, gli strumenti legislativi da Lei scelti non vanno in discussione, non ci spinga alla disobbedienza.
La prego.