COMUNICATO STAMPA
Cittadinanza onoraria ai minori che hanno completato un ciclo di studi: la proposta arriva da Augusto Di Bastiano del Centro giudico del cittadino di Avezzano.
Iniziativa che potrebbero prendere i sindaci della Marsica, l’obiettivo è quello di agevolare un percorso di integrazione e rafforzare l’idea di una comunità plurale dove diversità culturali e religiose siano una ricchezza e non un problema
Il comune di Bologna è stato un precursore ,la cittadinanza onorari prevede:
una deliberazione di modifica allo Statuto Comunale con la quale si introduce il riferimento al principio dello Ius soli, affermandone l’importanza ai fini della concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza, e il riconoscimento della cittadinanza onoraria per i minori stranieri.
Il nuovo articolo 3bis dello Statuto recita: “È istituita la Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna per tutti i minori stranieri residenti a Bologna, nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o un percorso di formazione professionale in istituti appartenenti al sistema educativo di istruzione e di formazione italiano, come speciale forma di riconoscimento del loro ruolo di coesione tra popoli e culture diversi e per affermare pienamente le libertà fondamentali delle persone”
COME SI DIVENTA CITTADINI ITALIANI OGGI?(fonte SAVE THE CHILDREN)
In Italia, l’acquisizione della cittadinanza italiana è attualmente regolamentata dalla Legge 91 del 1992, che stabilisce il cosiddetto ius sanguinis, ovvero il diritto di cittadinanza sin dalla nascita per chi è figlio di uno o entrambi i genitori cittadini italiani. La stessa legge prevede alcune salvaguardie contro l’apolidia e per chi ha genitori impossibilitati a trasmettere la propria cittadinanza. Anche i figli di ignoti trovati nel territorio italiano acquisiscono dalla nascita la cittadinanza italiana.
Diverso è il caso dei minorenni di origine straniera nati in Italia. Secondo le norme attualmente vigenti, solo coloro che hanno risieduto legalmente e senza interruzioni nel nostro Paese fino al raggiungimento della maggiore età possono divenire cittadini italiani, presentando richiesta entro un anno dal compimento del diciottesimo compleanno. Una legge ormai superata nei fatti, per bambini, bambine e adolescenti che nascono e crescono in Italia insieme ai compagni di scuola, ma con meno diritti e opportunità. La mancata cittadinanza complica l’accesso ad attività extra scolastiche come la partecipazione a gite scolastiche e attività sportive.
Per chi è arrivato in Italia anche da molto piccolo, invece, vige il principio della naturalizzazione, cioè una volta diventato maggiorenne, il cittadino straniero può chiedere la cittadinanza se ha raggiunto i dieci anni di residenza regolare ininterrotta e può dimostrare un certo livello di reddito, oltre ad altri requisiti alloggiativi, linguistici e di carattere sociale.