Costruire il futuro ripartendo dal passato. Un passato luminoso, rimasto finora imprigionato nelle mura ormai spoglie e abbandonate di quello che, un tempo, era l’edificio di maggior pregio storico-artistico di Civita D’Antino.
Il Palazzo Ferrante, per secoli al centro della vita socioculturale e politica del borgo, è infatti al centro di un progetto di recupero e valorizzazione funzionale del bene, che mira a farlo diventare un elemento di richiamo per artisti a livello internazionale, oltre che un incubatore di attività didattiche giovanili e di un ampio ventaglio di iniziative culturali in collaborazione con enti pubblici e privati nazionali ed esteri. L’operazione prende le mosse dall’intento di ricalcare e reinterpretare l’antica tradizione di Civita D’Antino quale luogo di soggiorno e fonte di ispirazione, verso la fine dell’800, per una nutrita comunità di artisti scandinavi, i quali, a partire dal capofila Kristian Zahrtmann, ritennero di istituire proprio qui una scuola di pittura del paesaggio, che attrasse in più di un trentennio decine di artisti nordeuropei, in continuità con l’esperienza già intrapresa anni addietro, nel solco del magico mondo del Grand Tour, da molti altri illustri uomini della politica, delle scienze e della cultura, i quali scelsero di sostare in questo luogo.
L’edificio, in particolare, una volta restaurato in accordo con le indicazioni della Soprintendenza della Regione Abruzzo, la quale su di esso ha imposto un vincolo storicoarchitettonico dal 2004, vedrà in parte i propri spazi essere trasformati in aule per lo svolgimento di seminari, workshop, laboratori di creatività e startup culturali, incontri divulgativi a tematismo specifico, la cui partecipazione sarà favorita dalla destinazione di una porzione dell’immobile a social housing per giovani artisti del territorio, per artisti nordici in residenza e allievi delle Accademie di Belle Arti italiane e non. Il tutto secondo un approccio che metta insieme ermeneutica conservativa e innovazione tecnologica, visto che alla ricostruzione dei locali in chiave armonica con quanto documentato o ancora risulta persistere, si affiancherà la realizzazione di un’infrastruttura informatica permanente tale da consentire simulazioni immersive di virtual-reality dedicate al bene.
L’avvio di tale importante iniziativa si deve allo sforzo e allo specchiato senso civico del Professor Felice Casucci e del Signor Manfredo Ferrante che, divenuti proprietari dell’immobile, hanno costituito un ente del terzo settore, l’Associazione Palazzo Ferrante, specificamente dedicata al recupero, alla valorizzazione e alla gestione continuata dell’edificio a vantaggio della collettività. Le linee programmatiche e di indirizzo dell’attività che sarà intrapresa dall’Associazione sono state specificate in un apposito Patto di collaborazione stipulato con l’amministrazione comunale di Civita D’Antino, la quale si è subito resa pronta a sostenere il percorso di innovazione civica e sociale proposto, in un’ottica sia di conservazione e rivitalizzazione del patrimonio culturale, sia di promozione territoriale e sviluppo del welfare locale. «Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati per avviare questo importantissimo percorso, in particolar modo i proprietari di Palazzo Ferrante e il Vicesindaco Alessio Tomei, il quale non ha mai perso di vista l’opportunità di tornare a mettere a disposizione del Comune e della popolazione tale patrimonio – afferma il Sindaco, la Dottoressa Sara Cicchinelli – la sottoscrizione del Patto di collaborazione è infatti il primo passo per mettere in campo una serie di azioni che porteranno sicuramente Palazzo Ferrante a recuperare tutto il suo splendore».
Il progetto in cantiere servirà senza dubbio a rafforzare l’attrattività del Comune di D’Antino e dell’intera area marsicana, generando nei fatti una ricaduta in termini di qualità della vita, maggiore conoscenza della storia culturale dei luoghi, opportunità di sviluppo per imprese e giovani. Ne è sicuro il Vicesindaco, il Dottor Alessio Tomei: «Sono felice perché oggi, grazie alla generosità, alla lungimiranza dei proprietari e alla collaborazione di varie professionalità eccellenti, stiamo mettendo basi solide per il futuro di questa piccola realtà. Questa iniziativa potrà senza dubbio servire da volano per lo sviluppo di un percorso duraturo di promozione turistica su larga scala, oltre che di qualità. È per me motivo di grande gioia e orgoglio aver contribuito a creare i presupposti per rendere nuovamente protagonista la nostra comunità».
Fondamentale per l’implementazione dell’iniziativa è altresì risultato il coinvolgimento e la fattiva collaborazione di altri enti, organizzazioni e istituzioni nazionali ed europee, come lo Skovgaard Museum di Viborg e l’Accademia delle Belle Arti di Roma, la quale già in passato, specie attraverso la figura del Professor Marco Nocca, Docente di Storia dell’Arte e Coordinatore della sede distaccata di Velletri, ha più volte manifestato vivo interesse all’utilizzo del bene, rendendosi promotrice di eventi culturali relativi alla storia del borgo abruzzese e del Palazzo, come fatto in più occasioni anche dall’Associazione Italia Nostra e il FAI Marsica.
Allo stato attuale, l’Associazione Palazzo Ferrante ha incaricato uno spin-off universitario specializzato nel trasferimento tecnologico e nella progettazione, con l’obiettivo di acquisire risorse economico-finanziarie attraverso fondi strutturali europei necessari alle operazioni di restauro e di successiva valorizzazione dell’edificio, le quali avverranno sotto la regia tecnica dell’Architetto Luca Scalvedi.
Le attività da ospitare nel Palazzo e le iniziative culturali coordinate dai diversi soggetti firmatari dell’Accordo di Partenariato, si raccorderanno a iniziative esistenti ed altre già avviate negli anni precedenti, anche attraverso l’impegno mai sopitosi di singoli cittadini, al fine di creare all’interno del bene anche uno spazio museale permanente che raccolga tutte le testimonianze figurative, artistiche e/o letterarie che raccontino la vita quotidiana di Civita D’Antino attraverso il secolare percorso tracciato dalla storia. Una storia meravigliosa che, per effetto di questo ambizioso progetto e a distanza di quasi un secolo, potrà tornare a brillare nuovamente.
Fonte Staff Ufficio Stampa
Foto di: Civita d’Antino