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ClimAquila, la sfida ai cambiamenti climatici

Taranta: "Ognuno è componente di un ingranaggio. Anche se rappresenta una piccola parte, senza quell’essenziale componente il meccanismo non può funzionare"

COMUNICATO STAMPA

 

 

All’Auditorium del Parco l’incontro dal titolo “ClimAquila, la lotta al cambiamento climatico inizia dalla città”, con l’obiettivo di affrontare la tematica del cambiamento climatico e far conoscere le tante attività messe in campo dal Comune dell’Aquila nell’ambito della mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Ad accogliere i qualificati ospiti – tra cui il Prefetto dell’Aquila, il dottor Giancarlo Di Vincenzo, e una folta rappresentanza di autorità civili e militari – l’assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila, Fabrizio Taranta, che ha sottolineato quanto “Il tema non sia solo appannaggio delle nazioni e dei grandi consessi istituzionali; ogni piccolo comportamento, ripetuto tante volte per migliaia di persone, ha un impatto in negativo o in positivo. Oggi siamo qui per sensibilizzare ciascuno a fare la propria parte, dall’Europa agli stati, dalle regioni agli enti locali, dalle università alle associazioni, ai singoli cittadini”.

 

A portare gli indirizzi di saluto, il vicesindaco Raffaele Daniele, che ha parlato di una “giornata importante”, sottolineando il fondamentale lavoro portato avanti dall’assessorato all’Ambiente che “colloca L’Aquila in posizioni importanti, nello scenario europeo, sul fronte della mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. L’Aquila è un esempio di resilienza da cui può partire un messaggio importante”.
Per la Regione Abruzzo, il vicepresidente Emanuele Imprudente, che ha sottolineato il lavoro portato avanti in sinergia con l’assessorato comunale, dal Contratto di fiume per l’Aterno alla valorizzazione delle foreste, passando per il nuovo CSR: “Il Complemento di Sviluppo Rurale è strettamente collegato al tema, dà valore all’ambiente anche come opportunità di sviluppo sostenibile”.

 

A seguire il saluto del rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse che ha “apprezzato il format dell’incontro – ha sottolineato p- perché dà la misura dell’importanza dell’impegno di ciascuno; insieme alle funzioni regolatorie degli Stati, tutte le altre istituzioni, le università e i singoli cittadini possono incidere. Ognuno deve fare la propria parte”.

Per l’Arta Abruzzo, il direttore generale Maurizio Dionisio, che ha voluto lanciare una “provocazione”: “In tema ambientale spesso si marginalizzano i problemi centrali, mettendo sotto la lente quelli che invece sono effettivamente marginali. Parliamo dei problemi del traffico, quando è noto che la vera causa è rappresentata dalla globalizzazione dei mercati e dei trasporti. Un’auto è omologata per l’emissione di 10/15 ppm, mentre una grande nave cargo che porta le merci da un continente all’altro ne emette 3mila-3mila e 500. Si deve ripensare a un mercato diverso, questa può essere la vera soluzione”.

Nel merito del tema dell’incontro, si sono poi susseguiti gli interventi dei relatori, moderati dalla giornalista aquilana e componente Corecom, Roberta Galeotti.

 

Sono intervenuti Carlo Cacciamani dell’Agenzia italiana Meteo, il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, Antonella Morgillo della European Commission Mission Board on Adaptation to Climate Change, l’assessore Fabrizio Taranta, Dina Del Tosto, responsabile dell’Ufficio Politiche Ambientali e Programmi Comunitari e referente della Missione Europea per l’adattamento ai cambiamenti climatici e del Twinning Programme di Net Zero Cities per il Comune dell’Aquila e Gabriele Curci, docente Università degli Studi dell’Aquila e Vice Direttore CETEMPS. In video il saluto del vice ministro dell’Ambiente, Vannia Gava, che ha sottolineato: “Il contrasto ai cambiamenti climatici rappresenta uno dei temi più rilevanti di questo momento storico. Le azioni di mitigazione, monitoraggio, prevenzione e anche di adattamento non sono più rinviabili. Tuttavia, per il loro successo è necessaria la piena accettazione degli obiettivi da parte di tutti; si tratta di un lavoro di squadra che deve coinvolgere amministratori, politici, cittadini, imprese e tutto il sistema produttivo, con una vera partecipazione collettiva che parta anche dal basso”.

 

Per quanto riguarda gli interventi dei relatori, Carlo Cacciamani dell’Agenzia italiana Meteo ha sottolineato la responsabilità delle attività umane sui cambiamenti climatici: “Le nostre azioni virtuose, però, possono creare la soluzione. È un problema che possiamo affrontare, lavorando su tutti i settori, dall’agricoltura ai trasporti, al sistema idrico, al turismo. Sono cambiamenti che hanno costi, ma che possono rappresentare un’opportunità per produrre in modo diverso”.

 

Da parte sua, il sottosegretario Luigi D’Eramo ha precisato: “L’agricoltura in Italia è tra le migliori in termini di sostenibilità. Tutti teniamo all’ambiente, ma dall’altra parte dobbiamo produrre il necessario rispetto ai consumi del Paese e bisogna dare tempo alla ricerca e alle imprese di avviare produzioni più resistenti ai cambiamenti climatici, prima di tagliare drasticamente l’utilizzo di fitofarmaci, altrimenti cadremmo nel paradosso che le nostre produzioni sostenibili andrebbero a crollare, con la necessità di importare da paesi extraeuropei che utilizzano prodotti che noi abbiamo eliminato già dagli anni Settanta”.

 

Antonella Morgillo della European Commission Mission Board on Adaptation to Climate Change ha quindi parlato delle cinque missioni promosse dall’Unione Europea sui temi dell’adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, oceani, cancro, suolo e le Cento città resilienti ai cambiamenti climatici. Nello specifico dei cambiamenti climatici, le missioni europee forniscono anche assistenza tecnica per i piani di adattamento: “Soprattutto le piccole comunità – ha sottolineato – hanno bisogno di due cose, i fondi per applicare le misure e l’assistenza scientifica”.

 

Quindi l’intervento dell’assessore Fabrizio Taranta, che ha ricordato le attività messe in campo dal Comune dell’Aquila: “Con i fondi del Ministero dell’Interno, abbiamo realizzato 7 progetti di mitigazione del rischio idrogeologico, di cui due sono già in fase di esecuzione sulla scarpata di via della polveriera e del Circolo tennis. Nel corso degli anni – ha aggiunto – il Comune ha comunque investito fondi propri per la manutenzione straordinari dei fossi d’acqua di competenza; abbiamo inoltre i progetti di forestazione urbana, piazze d’acqua e rain garden, oltre ad altre attività come quelle a tutela della biodiversità e degli insetti impollinatori. Sono tante altre le iniziative messe in campo, ma non siamo qui a dire quanto siamo bravi a fare tutto questo. L’obiettivo è far capire che non si tratta solo di una questione mondiale e che è importante nutrire la consapevolezza relativa alla responsabilità degli enti di tutti i livelli, fino ai singoli cittadini. Ognuno è componente di un ingranaggio. Anche se rappresenta una piccola parte, senza quella componente il meccanismo non può funzionare”.

 

A seguire, Dina Del Tosto, che ha illustrato le strategie elaborate dal Comune, in tre fasi: quella della creazione delle basi conoscitive e organizzative, quella dell’individuazione dei rischi e delle soluzioni e la fase attuativa delle azioni da mettere in campo. Importante anche la strategia comunicativa, iniziata proprio con il convegno: “Oggi inizia un’indagine sulla consapevolezza dei cittadini sui cambiamenti climatici, di cui avremo i risultati tra sei mesi e saranno utili per individuare le opportune strategie”. L’iniziativa, che verrà presentata prossimamente, prevede la somministrazione di domande, a partire da un QR Code, che restituiscano quindi la percezione dei cittadini rispetto al tema così delicato. Dina Del Tosto ha anche parlato del Twinning Programme di Net Zero Cities, nell’ambito del quale è stato stretto gemellaggio con la città norvegese di Drammen, per lo scambio di buone pratiche a partire da attività comuni: “Ad esempio, Drammen sta portando avanti un’azione di riqualificazione fluviale che ben si sposa con il nostro Contratto di fiume Aterno. Ci aiuterà anche per iniziative di economia circolare”.

 

Gabriele Curci, docente Università degli Studi dell’Aquila e Vice Direttore CETEMPS, ha illustrato infine i dati relativi ai cambiamenti climatici: “È vero che ci sono sempre stati – ha sottolineato – ma preoccupa l’accelerazione degli ultimi 150 anni. D’altra parte, anche se trovassimo oggi una soluzione definitiva, ci vorrebbe comunque tempo per riassorbire il cambiamento già avvenuto. Per questo motivo, la strategia del Comune di unire le attività di mitigazione a quelle di adattamento rappresentano la scelta giusta”.

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