“Siamo fortemente contrari all’introduzione dell’obbligo della qualificazione SOA per le imprese che effettuano lavori legati ai bonus dell’edilizia”.
È quanto sottolinea CNA in un comunicato, commentando alcuni emendamenti presentati da più gruppi parlamentari e segnalati come prioritari al Decreto Ucraina all’esame del Senato che prevedono l’estensione dell’ambito di applicazione delle SOA.
LA NOTA
Sarebbe in evidente contraddizione con l’orientamento di semplificare le procedure e ridurre gli adempimenti a carico delle imprese più volte ribadito dal Governo e dal Parlamento.
Gli unici effetti concreti dell’estensione della qualificazione SOA sono compromettere la ripresa del settore delle costruzioni escludendo dal mercato delle
lavorazioni edilizie circa l’80% delle imprese, maggiori oneri a carico delle imprese, l’aumento del giro d’affari per le società autorizzate al rilascio delle SOA, penalizzare i cittadini-clienti. Le continue modifiche al funzionamento dei bonus edilizi generano la paralisi del mercato come evidenziano i recenti interventi su criteri e modalità per la cessione dei crediti. CNA sottolinea che l’obbligo della qualificazione SOA altera in modo ingiusto i meccanismi
fondamentali del libero mercato, introducendo ex-lege una grave e pericolosa restrizione dell’offerta nel mercato della riqualificazione del patrimonio immobiliare.
L’esperienza mostra che le SOA non rappresentano in alcun modo un sistema in grado di garantire la qualificazione delle imprese, tantomeno quella per gli interventi effettuati sugli immobili, e non è assolutamente lo strumento per arginare episodi di frodi e imbrogli. CNA, pertanto, sollecita Governo e Parlamento a non procedere all’estensione dell’obbligo della qualificazione SOA.