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Cocullo e il rito di San Domenico, lettera aperta del sindaco

Il sindaco di Cocullo: "La nostra comunità, composta da poche centinaia di persone, produce sforzi significativi per far sì che la tradizione resti viva nel tempo". La festa si è svolta il 1 maggio scorso, un rito antichissimo che si rinnova ogni anno. "Un celebrazione che resiste alle moderne difficoltà".

“La festa di San Domenico abate del Primo Maggio a Cocullo si è svolta in un clima di grande gioia e partecipazione alla presenza di una moltitudine di fedeli e turisti accorsi in paese per le celebrazioni religiose in onore del nostro Santo Patrono e la suggestiva processione con la partecipazione dei serpari. Questo è stato reso possibile grazie all’impegno instancabile di tanti volontari, organizzatori e membri della comunità che, con dedizione e passione, hanno lavorato per garantire il buon svolgimento dell’evento nel rispetto della tradizione e della sicurezza dei partecipanti È doveroso da parte mia ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione, coloro che hanno curato l’organizzazione delle celebrazioni religiose e civili, i tanti volontari che hanno lavorato all’accoglienza in sicurezza delle migliaia di persone accorse a Cocullo – più di ventimila – le autorità religiose e civili che hanno reso onore alla comunità intera, custode di un patrimonio culturale inestimabile e sempre più condiviso”, lo scrive in una lettera aperta il sindaco di Cocullo, Sandro Chiocchio.

“Ciò che mi preme rimarcare è che la comunità di Cocullo, composta da poche centinaia di persone, produce sforzi significativi per far sì che la tradizione resti viva nel tempo e per far sì che chiunque venga a Cocullo, da fedele o semplice turista, sia accolto nel migliore dei modi nonostante le tante difficoltà di carattere logistico ed economico che sono facilmente immaginabili viste le ridotte dimensioni del paese e la esigua popolazione. Il mio profondo ringraziamento è rivolto, pertanto, a tutti i cocullesi che a vario titolo hanno contribuito a realizzare l’evento, al nostro parroco e al comitato festa, ai componenti l’Amministrazione comunale, a tutte le autorità religiose, civili e militari con cui l’amministrazione stessa ha lavorato come sempre in modo sinergico per la buona riuscita della manifestazione, alle forze dell’ordine e ai tanti volontari – più di 120 unità tra personale medico e paramedico, steward e personale antincendio afferenti alle diverse associazioni – che hanno prestato il loro servizio senza sosta dalle ore 6 del mattino fino al pomeriggio inoltrato in attuazione del piano di gestione della logistica e della sicurezza”, aggiunge il primo cittadino.

“Un ringraziamento speciale da parte mia a nome dell’intera comunità va a S.E. Il Prefetto dell’Aquila Dott. Giancarlo Di Vincenzo che ha voluto onorarci della sua presenza durante la cerimonia di deposizione della corona d’alloro ai caduti in guerra nella giornata del 30 Aprile, e S.E. Mons. Michele Fusco Vescovo di Sulmona-Valva che ha celebrato come ogni anno la Santa Messa solenne in onore di San Domenico e che avremo il piacere di accogliere di nuovo tra noi tra qualche settimana in occasione della visita pastorale in programma nel mese di maggio.
La Festa di San Domenico abate con il Rito dei serpari si è confermata essere un evento di grande raccoglimento spirituale, un’occasione straordinaria di coesione sociale e collaborazione istituzionale nonché l’esempio dell’orgoglio identitario di una piccola comunità che, insieme alle comunità vicine e legate dalla figura di San Domenico, resiste alle moderne difficoltà e tramanda con onore e responsabilità una tradizione popolare ormai di fatto patrimonio regionale e nazionale”, questa la conclusione.

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