Il Cogesa, società che gestisce lo smaltimento rifiuti in 60 comuni del centro Abruzzo, ha una nuova governace.
Questa mattina, infatti, è stato eletto il Consiglio d’amministrazione: Valentina Di Benedetto, sostenuta da Andrea Gerosolimo, ex assessore regionale di centrosinistra, marito del consigliere regionale Marianna Scoccia, e Sandro Ciacchi, espressione del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
A presiedere il Cda sarà Nicola Guerra, profilo che rappresenta – secondo molti amministratori del territorio – la sintesi perfetta tra il primo cittadino del capoluogo e l’ex componente dell’esecutivo originario di Sulmona.
Quello che emerge, dunque, è che ad uscire vincente dall’assemblea è stata la linea Gerosolimo-Biondi.
Un’asse “invisibile ma reale”, come il binario 9 e 3/4 descritto da Rowling, che oggi però appare in tutta la sua concretezza e che avrà certamente un contraccolpo negli equilibri locali e regionali.
Al centro della questione, però, non ci sono solo l’accordo trasversale, i buchi nel bilancio, che tra l’altro deve ancora essere approvato, e un centrodestra che ancora una volta ne esce spaccato, ma soprattutto l’effetto che tutto questo avrà in Consiglio regionale e nelle prossime elezioni amministrative.
Scoccia, eletta con l’Udc a febbraio 2019, inizialmente ha deciso di sedere tra i banchi di maggioranza, nonostante il “niet” del Carroccio, poi è passata all’opposizione.
Sarebbero in molti, dunque, a chiedersi come mai al Cogesa, considerata una “roccaforte” gerosolimiana, sia passata – senza alcun ostacolo – la linea di Pierluigi Biondi, esponente di Fratelli d’Italia, stesso partito del governatore Marco Marsilio.
È imminente un passaggio – o meglio un ritorno – della Scoccia, vicina al Pd e ad Italia Viva, sugli scranni del centrodestra? La Scoccia – sempre più spesso contro la Lega, partito contro il quale ha puntato più volte il dito, anche con toni duri – sta guardando a Fratelli d’Italia? E in tutto questo, ci sarà un riposizionamento politico di Gerosolimo?
Tutti gli scenari sono ancora aperti, ma ci sarebbe da scommettere che ogni aspetto verrà fuori e ogni riserva verrà sciolta a tempo debito.
“Cosa è stato votato questa mattina?”, chiede in tono retorico il sindaco di centrodestra di Pratola Peligna, Antonella Di Nino.
“Stiamo parlando di una rosa di nomi già composta che non ha visto l’unione e la pacificazione territoriale”, spiega a Info Media News il sindaco, non presente alla riunione, precisando che non ha nulla contro i profili scelti e le persone.
Al suo posto era presente Antony Leone, consigliere di Pratola Peligna delegato dal primo cittadino.
I sindaci di Pescocostanzo, Pacentro, Vittorito, Campo Di Giove e Acciano, hanno scelto – di concerto con il sindaco di Pratola – di essere coerenti con la loro linea, ritenendo evidentemente non risolutivo l’accordo Gerosolimo-Biondi, e hanno preso le distanze da quell’asse.
“Da tempo stiamo portando avanti questa linea – aggiunge Di Nino – perché, almeno personalmente, non condivido questa politica; ad oggi quali risultati sono stati ottenuti? Come si fa ad appoggiare una gestione che è stata ritenuta non condivisibile? Per quale motivo si riconferma, tra l’altro in quota maggioritaria, questa linea?”.
“La coerenza non si vende, figuriamoci se si può svendere“, tuona.
“La pacificazione territoriale va oltre le appartenenze politiche – sottolinea – è, e deve essere indipendente, chiedevamo solo un dialogo, non una rosa già decisa da cinici”, conclude.