Un giardino temporaneo con fiori rigorosamente made in Italy per celebrare la bellezza e la speranza. Sarà una festa dei fiori il 6 e il 7 luglio, in piazza Risorgimento ad Avezzano, come in tantissime piazze italiane che verranno trasformate in “giardini per un giorno” per la manifestazione nazionale Ripartiamo con un fiore organizzata dalla Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori per focalizzare l’attenzione su un settore strategico per l’economia, il lavoro e la qualità della vita in Italia messo a rischio prima dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero e, durante il covid, dal crollo delle vendite causato dalla pandemia con la cancellazione di matrimoni, eventi e cerimonie.
La composizione abruzzese sarà realizzata dalla fiorista Michela Torti di Avezzano: venticinque metri quadrati distinti in tre sezioni a formare un labirinto di oltre 600 fiori made in Italy tra gerbere, lilium, garofani e girasoli e a rappresentare il senso della rinascita che, dopo il Covid, parte della bellezza e in cui i passanti potranno entrare e soffermarsi. La composizione sarà pronta da martedì alle 10 e verrà smontata la sera di mercoledì 7 luglio.
Un modo per auspicare al più presto un ritorno alla normalità ma anche per ribadire l’importanza del florovivaismo per il Paese e per l’Abruzzo, dove il settore fornisce una PLV di circa 50milioni di euro annui su 385 ettari dedicati tra serre e pieno campo per un totale di circa 250 aziende specializzate. “Allo stato attuale sono circa 2.500 gli addetti in Abruzzo che ruotano intorno a questo settore e che, come gli altri settori, si trovano in gravissime difficoltà – dice Coldiretti Abruzzo – una risorsa startegica ed importante che va valorizzata e sostenuta”.
Il florovivaismo è un settore chiave del Made in Italy agroalimentare – ricorda la Coldiretti Abruzzo – con il valore della produzione italiana di fiori e piante stimato in 2,57 miliardi di euro. A livello nazionale, il comparto coinvolge 27mila imprese con circa 200mila posti di lavoro che hanno subito un forte contraccolpo con lo stop alle cerimonie durante il periodo covid”.