“Non osteggiamo i controlli, siamo da sempre a favore della correttezza e del rispetto delle norme, ma l’attività ispettiva si è purtroppo inserita in una contingenza difficile per l’economia fucense sia a causa del Covid sia a causa della crisi degli ortaggi su cui pesa l’ombra della speculazione favorita dalla filiera lunga, non semplicemente intesa come grande distribuzione, ma anche di pochi commercianti locali che, attraverso le loro condotte commerciali, stanno pregiudicando la tenuta economica di un intero sistema”.
E’ intervenuta anche Coldiretti L’Aquila in occasione dell’incontro in prefettura che si è svolto ieri mattina sul tema spinoso del “Progetto ALT Caporalato –Task force 2020”, che è all’origine dei controlli in atto negli ultimi giorni tra le imprese agricole locali. Controlli legittimi – sottolinea Coldiretti L’Aquila – ma che, in questo periodo dell’anno, stanno esasperando gli animi e provocando una serie di rallentamenti nella gestione delle attività aziendali. Da qui la proposta di anticipare la fase di controllo documentale direttamente negli uffici Coldiretti e snellire le procedure con l’obiettivo di favorire anche un clima di “serenità” tra i produttori.
“Le infiltrazioni mafiose nella filiera agroalimentare e nella gestione del mercato del lavoro attraverso la pratica del caporalato muovono in Italia un’economia illegale e sommersa che va assolutamente combattuta in quanto deleteria sotto tutti i punti di vista – dice Coldiretti L’Aquila – va comunque evidenziato che, in questo momento, le aziende sono in sofferenza ed è necessario creare tutte le condizioni affinché i controlli non penalizzino, considerati i tempi necessari all’attività ispettiva, una stagione già difficile su cui pesa anche la concorrenza sleale di chi immette sul mercato prodotti sotto costo o dall’estero, creando un danno nei confronti delle aziende che operano con trasparenza”.
Secondo Coldiretti la maggior parte delle imprese agricole lavorano nella massima legalità, ma è necessario sempre accertarsi che le pratiche siano rispettate anche in riferimento della recente legge sul caporalato, fortemente sostenuta a livello nazionale da Coldiretti e presentata proprio a L’Aquila nel dicembre 2016 alla presenza di Cataldo Motta, già procuratore della Repubblica di Foggia, di Fabrizio di Marzio, consigliere della corte di Cassazione e di Romano Magrini, responsabile relazioni sindacali, lavoro, immigrazione, sicurezza di Coldiretti nazionale.
“Sul tema spinoso del caporalato – aggiunge Coldiretti L’Aquila – puntiamo ad una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filiera per garantire che, dietro tutti gli alimenti in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che chiama in causa ambiente, salute e lavoro, con una equa distribuzione del valore”.