Aveva 60 anni circa ed era un sopravvissuto al terremoto del Nepal, l’uomo che ha perso la vita sul versante teramano del Gran Sasso, il 30 agosto scorso, dopo un’escursione sul Corno Piccolo, colto da infarto.
L’escursionista, G.G., originario di Ancona e membro attivo del Cai di Iesi, stava riscendendo dalla vetta in compagnia del figlio di 29 anni, lungo la via Normale, quando è stato colto da un forte dolore al petto. E’ stato proprio il figlio ad allertare i soccorsi, prima delle 14.
Sono intervenuti i sanitari del 118 in elicottero assieme ad un tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico della Stazione Competente. Per le operazioni di recupero, i soccorritori sono atterrati poco distante dall’area dell’incidente, in prossimità del Vallone dei Ginepri e non esattamente sul luogo incriminato, per via di condizioni meteo di scarsa visibilità.
Una volta sbarcati in zona, hanno poi raggiunto a piedi, con una barella, l’escursionista, mentre l’infarto era ancora in corso. Trasportato, a quel punto, fino al sentiero sottostante, quello della Ventricina, l’uomo è stato trasferito al San Salvatore di L’Aquila e non al vicino Ospedale di Teramo per via di una nebbia persistente che ha complicato un poco le operazioni di recupero e di soccorso.
L’uomo è poi deceduto in Ospedale, una volta raggiunto l’Ospedale aquilano.