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Commercianti di Avezzano: zona gialla e piccola fiamma di speranza

Una zona gialla da mantenere. II Comitato Commercianti Centro Città di Avezzano: "Ci appelliamo alla solidarietà civica responsabile e al buonsenso cittadino. Dalla politica e dagli amministratori, ci aspettiamo vicinanza fattiva".

Da lunedì 26 aprile anche la città di Avezzano è passata in zona gialla. “Dopo oltre un anno di patimento, le attività commerciali obbligate alla chiusura possono quantomeno riaffidarsi al sentimento della speranza”. Così incomincia una nota firmata dai rappresentanti del Comitato Commercianti Centro Città, Gianni Napoleone (Presidente) e Giuliana Di Pasquale (vicepresidente), entrambi commercianti di lungo corso, che bene hanno conosciuto i devastanti effetti umani e socio-economici di questa pandemia.

“Le attività con obbligo di chiusura imposto dai Dpcm, nonostante la sperequazione rispetto ad altre categorie di lavoratori e nonostante le palesi contraddizioni normative nella individuazione delle tipologie commerciali soggette ad obbligo di chiusura e quelle, invece, esenti, – si legge nella nota diramata alla stampa – hanno comunque rispettato, solo e soprattutto per senso di responsabilità, ogni fattispecie di dettame. Da lunedì gli esercenti hanno avuto finalmente l’occasione di ricominciare e, dunque, tocca al buonsenso di tutta la collettività locale cogliere l’opportunità con altrettanto senso di responsabilità”.

Questo l’appello fiducioso dei commercianti del centro-città: “Le infrazioni delle norme Anticovid – continuano i due rappresentanti – non sono dipese dalla noncuranza dei titolari delle attività. Molto non ha funzionato e molto è piuttosto dipeso da cause esterne alle attività. Abbiamo tutti vissuto una reclusione forzata e l’attuale nuova “fase” ci offre l’occasione di vivere una vita più simile possibile , ma non affatto identica, a quella a cui eravamo abituati. Il desiderio di libertà è comprensibile ,soprattutto in occasione dell’approssimarsi dell’estate , ma non è più il tempo di sciatterie che andrebbero necessariamente a vanificare gli sforzi finora profusi dalla categoria. L’appello, dunque, è alla “solidarietà civica responsabile” e al rigoroso rispetto del buon senso, limiti oltre i quali si corre il rischio concreto di nuove “strette” che la nostra economia cittadina, già evidentemente compromessa, non potrebbe ulteriormente sopportare”.

“In questa nuova fase la politica di ogni ordine e colore, nonché le amministrazioni comunali, sono tutte chiamate a dimostrare vicinanza fattiva ed unanime al tessuto imprenditoriale cittadino attraverso il massimo impegno e collaborazione. Da parte nostra ci sarà massima disponibilità alla intrapresa di percorsi che possano garantire il combinato disposto tra salute pubblica e produttività”, questa la conclusione.

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