Consiglio comunale, in adunanza straordinaria con “sessione aperta”, ieri pomeriggio a Pescara, per discutere e deliberare l’ordine del Giorno: “Emergenza idrica: cause e azioni in corso per il suo superamento e prospettive di intervento sulla rete idrica locale”.
Due i documenti Odg presentati da maggioranza e opposizione che sono stati votati.
Entrambi impegnano l’Amministrazione a chiedere un tavolo permanente con Aca e stanziamento fondi regionali per l’acquisto di autoclavi. Piero Giampietro (Pd) ha lamentato la latitanza del sindaco Masci.
“Lui avrebbe dovuto convocare questo Consiglio straordinario anziché le minoranze. La carenza idrica è iniziata quasi due anni fa durante il ‘lockdown‘, ma solo il 5 agosto 2020 ci fu la convocazione della Commissione Controllo e Garanzia con i vertici Aca che non hanno mai risposto”.
“Quella che era una situazione di emergenza idrica è diventata la normalità – ha detto il consigliere Paolo Sola (M5S) – E oggi apprendiamo che l’Abruzzo è fra le regioni con le maggiori perdite a causa del pessimo stato delle reti”.
“Il Comune di Pescara pesa un tredicesimo all’interno delle votazioni di Aca – ha sottolineato il sindaco Masci – nonostante sia quello con maggior utilizzo del servizio. Se pesassimo per un quarto, in assemblea potremmo farci sentire di più. Ma la presidente Brandelli ha la mia stima per aver ereditato una situazione difficile. Mi fido dell’attuale dirigenza Aca. La crisi idrica ha tante cause, anche di decenni, ma oggi siamo qui per trovare soluzioni, dobbiamo trovarle tutti insieme, anche finanziando l’acquisto di autoclavi a chi non può farlo”.
“La riduzione della pressione serve a ridurre le perdite che stiamo fronteggiando – ha spiegato nella sua audizione la presidente del Cda Aca Giovanna Brandelli – Abbiamo effettuato 6mila riparazioni e 20mila interventi di manutenzione. Il 70% di segnalazioni di criticità arrivano da utenti che non hanno autoclavi“.
Nel corso dell’assemblea il vice presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo Domenico Pettinari ha chiamato in causa la Regione per il ritardo nell’affrontare la questione.