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“Comune spende 17 mila euro di giacche in piena emergenza”

L'Aquila, 17.600 euro per giacche da montagna. Le opposizioni: "Ne abbiamo vista solo una indosso al sindaco"

"Comune spende 17 mila euro di giacche in piena emergenza"

In tempo di Coronavirus anche giacche di marca diventano utili per far fronte all’emergenza Covid. E così il Comune dell’Aquila acquista oltre 17 mila euro di giacche e per di più senza una gara.

La denuncia arriva dall’opposizione, che in una nota mette “nero su bianco” la propria posizione in merito.

Secondo i consiglieri, infatti, “è vergognoso sapere che l’amministrazione abbia speso risorse pubbliche per l’acquisto velleitario di giacche di marca, in un periodo in cui il numero delle famiglie in stato di indigenza ci rimanda una situazione che in città non si era mai vista prima”.

Quella del Comune viene descritta come “un’azione sconsiderata che restituisce plasticamente la lontananza dell’amministrazione comunale dai problemi dei cittadini”.

La notizia, rimbalzata in pochi minuti sul web e sui gruppi WhatsApp, ha creato sorrisi ma anche imbarazzo all’interno della stessa maggioranza, che ora attende che il primo cittadino, Pierluigi Biondi, replichi ai consiglieri di opposizione.

Certamente la notizia è destinata a far discutere e intanto sui social i cittadini aquilani hanno già iniziato a commentare quanto denunciato.

Ad onor di cronaca, bisogna sottolineare che la nota è stata firmata da tutti i gruppi di minoranza, ad eccezione – neanche a dirlo – del gruppo de Il Passo Possibile, che ormai vede sempre più il suo leader, Americo Di Benedetto, vicino al sindaco di Fratelli d’Italia.

LA NOTA COMPLETA

Sono state acquistate dal Comune dell’Aquila sessanta giacche di una nota marca di abbigliamento da montagna che sarebbero dovute servire per il personale dipendente impegnato nello screening di massa effettuato a inizi dicembre. L’importo, pari a 17.600 euro, si tratta di circa 300 euro a giacca, è stato imputato e fatto gravare sul capitolo di spesa ‘Interventi utili a far fronte all’emergenza COVID-19’; si tratta di spese che verranno rendicontate alla Protezione Civile della Regione Abruzzo per i dovuti rimborsi. Il tutto è stato effettuato senza gara giustificandolo con l’urgenza dello screening.

Le sessanta giacche da montagna sono però arrivate al Comune ben dopo la fine dello screening e, per il momento, ne abbiamo vista solo una indosso al primo cittadino in alcune foto social. In un periodo in cui il numero delle famiglie in stato di indigenza ci rimanda una situazione che in città non si era mai vista prima, a neanche dieci giorni dalla fila, formata da centinaia di persone, presso il CSV nel giorno di consegna dei buoni per l’acquisto di generi alimentari, buoni che sono stati attivati con estremo ritardo dal Comune e che dunque non sono stati immediatamente fruibili da quelle famiglie, è vergognoso sapere che l’amministrazione abbia speso risorse pubbliche per l’acquisto velleitario di giacche di marca.

Si tratta di un’azione sconsiderata che restituisce plasticamente la lontananza dell’amministrazione comunale dai problemi dei cittadini, un’azione che soprattutto in questo momento doveva essere assolutamente evitata soprattutto se consideriamo che l’acquisto nulla ha a che vedere con l’emergenza covid.

Paolo Romano – capogruppo Italia Viva
Elisabetta Vicini – consigliere comunale Italia Viva
Edlira Banushaj – consigliere straniero Italia Viva
Stefano Palumbo – capogruppo Partito Democratico
Stefano Albano – consigliere comunale Partito Democratico
Lelio De Santis – capogruppo IdV
Giustino Masciocco – capogruppo Articolo 1
Angelo Mancini – capogruppo L’Aquila Sicurezza Lavoro
Carla Cimoroni – capogruppo L’Aquila chiama chi ama L’Aquila

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