COMUNICATO STAMPA
I social? Sono una reale opportunità, ma anche un rischio palpabile: è bene ricordare alle più giovani generazioni che il virtuale, per chi non lo conosce a fondo, è un terreno sdrucciolevole. È bello essere sempre connessi con tutto e con tutti, ma qual è il prezzo da pagare? Attorno a questo interrogativo si è sviluppato l’ultimo incontro – in ordine di tempo – legato al progetto sulla percezione della tranquillità da parte dei cittadini e sull’educazione affettiva dei ragazzi. Sotto i riflettori, quindi, non solo i valori dello sport con i modelli postivi dei professionisti delle squadre di Rugby e Pallavolo e delle Forza dell’Ordine (incontro presso lo Stadio dei Marsi l’8 aprile scorso) ma anche la complessa problematica, tecnica e psicologica, del mondo dei social. All’incontro che si è tenuto il 22 aprile presso la Chiesa di Paterno, con la partecipazione anche delle parrocchie di San Sebastiano, Paterno, San Pelino e Caruscino, hanno preso la parola, oltre al sindaco Giovanni Di Pangrazio, gli esperti della Polizia di Stato, dottor Andrea Pelliccione, psicologo in servizio presso la Questura de L’Aquila, e il dottor Davide Palmieri, responsabile sezione cibernetica della polizia postale dell’Aquila, che hanno trattato il tema a fondo, dal punto di vista psicologico e tecnico, di fronte ad una sala gremita di genitori, nonni, insegnanti e sacerdoti.
“L’ampia partecipazione – ha commentato il prefetto a.r. Di Ruocco – è la dimostrazione del fatto che la comunità ha bisogno di aiuto nello specifico settore. La tecnologia, infatti, ci ha travolti e noi adulti – ha aggiunto l’esperta di sicurezza – non siamo al passo. Sappiamo che i nostri ragazzi, spesso e volentieri, sono connessi, ma con chi? E con cosa? I giovani corrono dei rischi concerti e, il più delle volte, genitori e insegnanti non sanno come o dove intervenire”.
In sala, i presenti hanno chiesto aiuto, anche di natura tecnica, per proteggere i bambini. “Ricordiamoci che l’età di accesso ad internet, oggigiorno, si è notevolmente abbassata: i ragazzi iniziano verso gli 8/9 anni di età ad avere le prime confidenze ed esperienze con la rete e con i social – ha sottolineato la dottoressa – anche se la normativa italiana ad oggi prevede il limite dei 14 anni e quella europea dei 16. In ogni caso, anche dal punto di vista legale sono responsabili i genitori”.
Il Comune di Avezzano, anche con consulenze esperte, ha deciso di muoversi per tempo, riproponendo il progetto anche per il prossimo anno e continuando le attività nelle scuole. “Chiederemo nuovamente a tutte le componenti della collettività di aderire con idee e proposte, perché solo con la partecipazione attiva di tutta la comunità, – ha concluso il Prefetto – la città potrà essere più sicura”.
Si ricorda a tutti coloro che volessero aderire, che possono contattare il Comune all’indirizzo mail dparis@comune.avezzano.aq.it o al n.tel. 0863501244. Si verrà messi direttamente in contatto con il referente e coordinatore del progetto, per decidere ed organizzare attività, interventi o incontri.