13, 21 e 25 agosto 2017: nell’estate contemporanea della Marsica, si rievoca la storia di un Abruzzo cavalleresco, che è stato capace di varcare i confini del campanilismo e della territorialità fine a se stessa. Quello stesso Abruzzo che, oggi, ha deciso di incrociare spade e scudi per il bene sommo di una mastodontica rievocazione medievale a tre puntate che mirerà ad attrarre su di sé turismo, fascino e riscoperta della storia passata. Il Centro Studi Carlo I D’Angiò, guidato dall’architetto Lorenzo Fallocco, saluterà l’estate marsicana in corso con tre eventi di estremo spessore storico e rievocativo. Il Corteo storico medievale ‘Contrade e Borghi’, giunto alla sua XVI edizione, verrà rianimato, infatti, in tre occasioni differenti ed in tre luoghi geografici diversi ma cruciali allo stesso tempo per la storia del Centro Sud Italia. Questi luoghi prescelti dal Centro Studi, tutti facenti parte della landa fucense, saranno le tappe di una storia che si sta riscrivendo in estrema sinergia fra vari attori territoriali comunali, si compone di tanti tasselli.
«Ogni fazzoletto di terra ha una storia da raccontare – afferma l’architetto Fallocco, presidente del Centro Studi Carlo I D’Angiò – ogni angolo di mondo vive e rivive in ciò che è stato. Ed ecco che si è spalancata sulla Marsica, grazie alla nostra progettualità, l’idea affascinante che ha saputo mettere in rete e a sistema tre Comuni del comprensorio abruzzese, affinché le radici storiche non vadano mai dimenticate». Ortucchio, Scurcola Marsicana ed Avezzano saranno terre unite, in questo mese di agosto, da una collaborazione riscoperta grazie all’impegno profuso dal Centro Studi. Un trittico di manifestazioni unico in tutta la Regione, capace di firmare un filo rosso di tre eventi che segneranno il passo della storia recente della Marsica culturale. Il 13 agosto, si partirà da Ortucchio, dalla Torre di Ortigia per l’esattezza, in un incantevole percorso a piedi in abiti storici che si tingeranno, ognuno, di un altissimo pregio artigiano e originale. Il percorso si snoderà sulle tracce di Carlo I D’Angiò, cavaliere errante e vittorioso, il quale compì, al tempo delle battaglie per l’onore e la gloria, un viaggio alla volta di alcune tappe fondamentali nella terra marsicana. Il 13 agosto, quindi, vi sarà il primo corteo storico ad Ortucchio, il 21 agosto, invece, il corteo verrà realizzato a Scurcola Marsicana ed, infine, il 25 agosto, per concludere, ad Avezzano.
«Questo sarà, in assoluto, il primo esperimento di ‘Marsica Medioevale’; – aggiunge Fallocco – di un progetto, cioè, vissuto assieme al benestare di otto amministrazioni comunali. Noi del Centro Studi abbiamo deciso di unire il senso della ricostruzione storica al concetto della potenzialità turistica di un territorio intero, ma in chiave nazionale. Il 25 agosto, proprio ad Avezzano, Carlo I D’Angio’ distrusse l’Abbazia di Pietracquaria per poi dirigersi sulle sponde del Lago Fucino ed incamminarsi verso l’antica Marrovium, ossia l’odierna San Benedetto dei Marsi, passando anche per l’isola di Ortigia (Ortucchio)». Ed ecco svelate le tappe che portarono al contatto conflittuale fra due personaggi storici che hanno, nel bene e nel male, segnato la storia più in là con gli anni. I sindaci dei tre Comuni raccolti attorno a questo progetto, alla sua prima realizzazione in attitudine sistemica, hanno già colto l’invito del Centro Studi, votato ad una lettura della storia di ieri assolutamente originale e senza censure.
L’Open Day di Ortucchio farà da specchio al Closing Day di Avezzano. Nel 1268, l’esercito di Corradino di Svevia, ultimo erede della casata Normanno-Sveva e, quindi, della filosofia di Federico II, si scontrò con il francese Carlo I D’Angiò, venuto nell’Italia del Sud per dominare il suo regno. Esplose la battaglia delle battaglie il giorno 23 agosto dello stesso anno, nei Piani Palentini della Marsica, divenuti, allora, lo scenario di un mosaico politico. Più di 700 anni fa accadde l’inizio di una vicenda che si ripercuote, come un filo rosso di seta indissolubile, fino ai giorni nostri. «Se l’Europa potesse avere un secondo nome, quello sarebbe, senza dubbio, Marsica», conclude Fallocco.