“Purtroppo, come in un gioco dell’oca, ci ritroviamo sempre punto e a capo, nonostante gli anni passino inesorabilmente. A causa dell’assenza di iniziativa del Governo Meloni sul tema degli indennizzi ai concessionari uscenti e alla recentissima sentenza della Corte di Giustizia europea, che ha ribadito una volta per tutte l’impossibilità di riconoscere il valore degli investimenti fatti negli anni dagli operatori del settore, i procedimenti di gara sono di fatto bloccati con il rischio, da una parte, di aggiungere ulteriori procedure di infrazione dall’Unione Europea, che pagherebbero tutti i cittadini, e dall’altra di lasciare nel limbo migliaia di imprenditori balneari in attesa di conoscere il proprio futuro”.
Lo dichiara la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini alla vigilia della seduta della III e della IV Commissione in cui si tratterà il provvedimento della Giunta regionale sulle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative.
“La Regione Abruzzo, con delibera di Giunta dello scorso 8 luglio – prosegue – ha tentato di dare un indirizzo ai comuni che devono predisporre le gare per il rinnovo delle concessioni ma ha evitato di esprimersi su un tema essenziale per le gare: la definizione delle procedure per tutti quegli stabilimenti balneari nei quali permangono abusi e illegittimità edilizie non sanate o non sanabili. Senza contare poi la questione non risolta, soprattutto a Pescara, della quantità minima di spiagge libere da garantire, che comporterà la necessaria rinuncia a mettere a bando alcune concessioni per le quali si dovranno individuare dei criteri adeguati”.
“Non possiamo più perdere altro tempo- conclude Alessandrini – Marsilio acceleri e non rimanga succube dell’immobilismo romano. Dimostri la stessa velocità che ha usato per regalare soldi a concerti e feste sulle spiagge anche per risolvere il problema delle imprese dell’economia blu e dei comuni abruzzesi che devono far partire con urgenza le procedure per le gare, capendo come gestire le tante criticità legate all’abusivismo sulla spiaggia e al rilievo dell’esistente. Problemi che potrebbero aprire ulteriori contenziosi che ricadrebbero sui concessionari stessi e sui cittadini”.