COMUNICATO STAMPA
“La mediazione con il Governo è in atto e vogliamo un segnale forte. Dall’insediamento del Governo abbiamo avuto fiducia che potesse rispondere alle nostre richieste e mantenere le promesse riguardanti le concessioni balneari. Tuttavia, ora la nostra pazienza è al limite”.
Così in una nota i balneatori abruzzesi del Sib Confcommercio e della Fiba, che saranno a Roma per protestare, l’11 aprile, contro la direttiva Bolkestein che prevede gare europee per assegnare le concessioni, che invece i balneatori vogliono conservare come diritto acquisito.
Sulle concessioni balneari, da quattordici anni l’Italia sta prorogando automaticamente i titoli agli stessi soggetti anziché indire delle gare pubbliche, come imporrebbe la direttiva Bolkestein, e per questo l’Ue ha avviato l’iter della procedura di infrazione.
Come ricostruisce Mondo balneare, la prima lettera di messa in mora da parte dell’Ue era arrivata a dicembre 2020 e contestava l’ultima proroga al 2033, poi cancellata a novembre 2021 da una sentenza del Consiglio di Stato che ha imposto le gare entro il 31 dicembre 2023. Il governo Conte bis aveva risposto alla lettera di messa in mora a febbraio 2021 e il governo Draghi ha recepito le disposizioni del Consiglio di Stato con la legge sulla concorrenza approvata ad agosto 2022; tuttavia il governo Meloni non ha mai varato il decreto attuativo necessario per disciplinare le gare, preferendo prorogare le concessioni di un ulteriore anno, fino al 31 dicembre 2024. La commissione europea, molto indispettita, lo scorso novembre ha inviato la lettera del parere motivato, dando due mesi di tempo per rispondere. La risposta è arrivata a gennaio. Il centrodestra è contrario alle gare e la scorsa estate è stato istituito un tavolo tecnico sulla mappatura delle coste italiane, che ha dichiarato come solo il 33% dei litorali sia occupato da concessioni. Pertanto, sostiene Palazzo Chigi, non sussisterebbe il principio della “scarsità di risorsa”.
Argomento ritenuto però molto poco convincente a Bruxelles e che rappresenta una minaccia per le spiagge libere che andrebbero messe a gara, per garantire le concessioni esistenti agli stessi titolari.
Scrive il presidente della Sib Abruzzo Riccardo Padovano a seguito della riunione del direttivo avvenuta nei giorni scorsi con i colleghi del Fiba nella fiera Saral Food.
“L’11 aprile ci ritroveremo a Roma in piazza Santi Apostoli e saremo coesi e numerosi. Solo dall’Abruzzo è prevista la partenza di diversi pullman. Duplicheremo la partecipazione rispetto alla manifestazione del 2022, quando chiedemmo con forza alla politica e al Governo di affrontare questa questione. La balneazione attrezzata in Italia è un patrimonio unico al mondo e stiamo lavorando per prepararci alla stagione balneare con un’attenzione particolare alla salvaguardia della vita umana e alla sicurezza in mare e in spiaggia.
“Ci sono carenze anche di personale, ma affronteremo anche questo problema. Vogliamo garantire una stagione balneare di qualità che soddisfi i nostri clienti. Tuttavia, ci auguriamo che prima dell’inizio della stagione si emani una legge Meloni che abroghi la legge Draghi. Il Governo conosce la nostra questione e ha gli strumenti per risolverla. Noi vogliamo solo lavorare, non permetteremo che cavilli burocratici ci fermino e ci aspettiamo quindi che il Parlamento difenda la balneazione attrezzata italiana”, aggiunge Padovano.