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Confcommercio Abruzzo: nella Valle Peligna crisi strutturale

Occorrono misure urgenti a sostegno del settore commerciale. Centinaia le attività che hanno chiuso i battenti negli ultimi anni

“La Valle Peligna vive una profonda crisi strutturale. Negli ultimi anni sono centinaia le attività commerciali che hanno chiuso i battenti, con la conseguente perdita di posti di lavoro. Occorrono misure urgenti a sostegno del settore, che paga le conseguenze di una delle fasi più difficili, dal punto di vista economico e sociale, che il territorio abbia mai attraversato”. Giammarco Giovannelli, presidente Confcommercio Abruzzo, alla vigilia della grande manifestazione di protesta, in programma domani, 31 dicembre, alle 10, a Sulmona, lancia l’allarme sul comparto del commercio e dei servizi e invita gli enti preposti ad adottare iniziative mirate a sostegno dell’economia locale. “Il declino della Valle Peligna, ormai strutturale, ha toccato punte di grave criticità”, afferma Giovannelli, “la carenza di lavoro, le tante vertenze sindacali aperte, anche con importanti aziende e gruppi industriali, la riduzione dei servizi stanno provocando effetti diretti sul commercio, colpito da una crisi gravissima che si ripercuote su tutti gli operatori aggravando l’impoverimento del tessuto sociale ed economico”. Giovannelli ricorda che “nell’ultimo periodo moltissime attività commerciali e dei servizi hanno ridimensionato la loro presenza, ridotto la forza lavoro e, nel peggiore dei casi, sono state costrette alla chiusura lasciando migliaia di famiglie senza entrate economiche certe”. Secondo la Confcommercio “le numerose vertenze industriali rappresentano il polso di un sistema economico al collasso, con il rischio di una desertificazione industriale e sociale che”, evidenzia il presidente della Confcommercio Abruzzo, “si riflette negativamente sugli imprenditori del commercio, anche storici, che in passato hanno contribuito alla vivacità e alla crescita economica di Sulmona e dell’intera Valle Peligna. A questo si aggiungono il crollo demografico, l’emorragia occupazionale, la fuga dei giovani, il taglio dei servizi che stanno portando ad un impoverimento sociale collettivo e alla marginalizzazione del territorio. La chiusura di tante, tantissime, attività commerciali ne sono un esempio concreto. La manifestazione di domani rappresenta un grido collettivo che unisce associazioni di categoria, sigle sindacali, imprenditori, lavoratori e cittadini per invertire la rotta e dare certezze alle famiglie che vivono queste territorio, agli operatori commerciali e ai titolari delle attività imprenditoriali del turismo e dei servizi”.

Comunicato stampa

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