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Consigliere Romano su parcheggio Piazza D’Armi

Piazza d’Armi e parcheggi a raso per un metrobus che non c’è: la solita strategia degli annunci

La decisione dell’amministrazione Biondi di realizzare un nuovo parcheggio a raso “di interscambio metrobus” nell’area di Piazza D’Armi è solo l’ultimo segnale di una strategia urbanistica miope e arraffazzonata: 360 posti finanziati con 1.2 milioni di euro che deturperanno il progetto già approvato e finanziato del parco urbano dal quale sono stati già dirottati i 3 milioni degli australiani sulla torre civica dal 2023, al momento senza notizie.
Tra l’altro si tratta di una variante urbanistica per la quale credo sia necessaria l’approvazione in Consiglio Comunale.

L’Aquila, candidata a Capitale italiana della Cultura 2026, meriterebbe amministratori capaci di pianificare il futuro, non di inseguirlo con una collezione di parcheggi a raso e a caso. Scelte dettate dalla fretta di rincorrere il tempo perduto, dopo anni di stallo, nella speranza di salvare la faccia con qualche opera visibile a pochi mesi da scadenze simboliche. Ma la credibilità di una città moderna non si costruisce con asfalto e betonelle.

L’ area parcheggio a Piazza d’Armi non è una novità: era già prevista nel progetto risultato vincitore di un concorso di progettazione internazionale, il primo e unico nella storia aquilana dotato di adeguate risorse, opera della precedente amministrazione, ma nasceva con una concezione profondamente diversa. Si trattava di un parcheggio interrato, che avrebbe liberato la superficie dell’area parco per restituirla alla fruizione pubblica a verde, e che si integrava con la visione di un terminal nella zona ovest. Una proposta coerente, connessa e sostenibile.

Il sindaco Biondi ha preferito stralciare quel progetto, come altri ereditati dalla precedente Giunta, sostituendolo con un intervento improvvisato e scollegato da qualsiasi idea organica di mobilità e di sviluppo urbano.

Ma il problema è persino più grande. A oggi manca ancora un piano del trasporto pubblico locale, che avrebbe dovuto essere elaborato subito dopo l’approvazione del PUMS. L’assenza di questo strumento fondamentale mette in luce una grave responsabilità politica dell’assessore alla Mobilità, Paola Giuliani.

Parlare di Metrobus, anche questo era un progetto nato sotto la precedente amministrazione, può anche sembrare un passo avanti, ma senza un quadro complessivo del trasporto urbano resta un’infrastruttura monca.

Per di più, la zona ovest dell’Aquila è attraversata ogni giorno da un flusso massiccio di pendolari del trasporto extraurbano: serve un piano concreto, integrato, che sappia dare risposte reali e definitive anche a loro. Al momento, abbiamo 2 siti diversi di attracco per chi parte e arriva in città e presto ne sarà pronto anche un terzo dietro il mysuite: una situazione talmente disordinata che nemmeno l’assessora Giuliani riesce a spiegare.

L’anno giubilare aperto da Papa Francesco rappresentava un’occasione straordinaria per migliorare i servizi di trasporto da e verso Roma. E invece ci sono solo ritardi e mancanza di visione. Questo però sulla stampa la Giunta comunale preferisce non riferirlo.
Se nemmeno il Giubileo riesce a incentivare corse e collegamenti adeguati per restituire dignità a una città capoluogo di Regione, cosa potrà mai riuscirci?

Paolo Romano – L’Aquila Nuova

Comunicato stampa

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