Sono stati 15 i punti all’ordine del giorno presentati, discussi ed approvati ieri sera dall’assise comunale di Avezzano, tra cui l’ultimo votato favorevolmente all’unanimità: una mozione presentata dal consigliere comunale Alessandro Pierleoni che impegna sindaco e Giunta a collaborare con la Regione Abruzzo per approfondire, valutare in maniera concreta e trasparente e capire le eventuali ripercussioni economiche del disegno di legge a firma del ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli sull’autonomia differenziata. Riforma, tra luci e ombre, che è in discussione in Parlamento.
“Il principio guida della mozione – ha spiegato Pierleoni – è l’ottica del miglioramento di un testo. Se la riforma venisse approvata, poi, potrebbe portare ad un ampliamento sensibile del divario tra Nord e Sud Italia, andando ad impattare negativamente sui conti pubblici visto che le Regioni potrebbero trattenere una parte delle entrate dello Stato. E poi ci sarebbe l’incognita delle risorse”. Il disegno di legge ‘Calderoli’ sull’autonomia differenziata dà attuazione all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione italiana, il quale prevede che la legge ordinaria possa attribuire alle Regioni
ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”.
La mozione approvata ieri dal Consiglio comunale fa il paio con la mozione di marzo, presentata sempre da Pierleoni, sui rischi evidenti innescati dalla norma nazionale sul dimensionamento scolastico. Anche in quel caso, la mozione ottenne il sì da tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza.
“Mi corre l’obbligo di precisare e testimoniare, in questa sede, – ha detto il sindaco Giovanni Di Pangrazio – la linea ispiratrice che arriva dagli Enti locali: il disegno di legge sull’autonomia differenziata parte ovviamente dall’alto, ma è dal basso, a mio avviso, che va indirizzato. Tocca ai territori, oggi, azionare una spinta diversa, aiutando e sostenendo tutti i presidenti delle Regioni che non vogliono aderire al disegno nazionale, poiché riceverebbero, in cambio, penalizzazioni. Regioni come l’Abruzzo, il Molise o la Basilicata potrebbero subire in maniera forte lo stacco che anderebbe a crearsi, senza una reale valutazione costi-benefici della riforma. Anche il programma scolastico deve essere unico per tutte le Regioni d’Italia, dalla Sicilia alla Valle D’Aosta e non gestito in autonomia: l’identità e la nostra storia di Nazione ci derivano proprio dai libri studiati sui banchi di scuola”.
“Una città-territorio come Avezzano, – conclude Pierleoni – deve candidarsi ad essere portatrice di un cambio di rotta, elaborando ed indirizzando alla Regione un parere tecnico-politico utile, che metta in evidenza come il provvedimento del Governo possa andare a penalizzare, ad esempio, le aree interne della Penisola. Criticità che sono state evidenziate anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio proprio oggi.”