Il potenziamento della tratta ferroviaria veloce Roma-Avezzano-Pescara resta al centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale targata Di Pangrazio, che lancia un appello ai colleghi di opposizione forti di una struttura partitica alle spalle, e lascia emergere una nuova puntata del “caso Cosimati”.
Il Consiglio comunale di Avezzano mantiene alta la guardia sulla grande e attesissima opera strategica per l’intero territorio marsicano.
L’assise civica, riunita lo scorso 26 marzo, ha approvato una mozione – presentata dalla maggioranza – con cui si impegna il sindaco, Gianni Di Pangrazio, a convocare con urgenza il parlamentino dei sindaci, coinvolgendo le associazioni di categoria, i sindacati, i parlamentari locali e i consiglieri regionali e provinciali per trovare una linea comune da seguire per vigilare sull’iter della ferrovia veloce.
La preoccupazione dei cittadini e del mondo della politica marsicana è nata, nei mesi scorsi, a seguito del documento redatto dal coordinamento del Tavolo “L’Aquila, collegamenti ferroviari veloci”, inviato da un’associazione di cittadini alla stampa locale.
Immediata la levata di scudi dalla Marsica che punta i piedi per evitare “un possibile scippo da parte del capoluogo abruzzese”, mentre Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale aquilano del Pd, ha parlato di “errori di valutazione” in passato, sottolineando che “Le aree interne non devono essere in competizione e devono lavorare insieme”, ma invita a “valutare tutte le ipotesi ancora in campo”, lasciando aperta la porta all’idea di includere L’Aquila.
Intanto è partita una petizione on-line, che ha raggiunto quasi le 9 mila firme, per chiedere di considerare uno studio di fattibilità che comprenda anche L’Aquila.
E allora, chiedono con forza i consiglieri, rivolti in particolare al gruppo di lavoro costituito dalle Regioni Abruzzo e Lazio, il Ministero delle infrastrutture e trasporti e Rete ferroviaria italiana, “meglio promuovere una riprogrammazione dei tempi di attuazione dei lotti funzionali della ferrovia da parte dei governi regionali e l’esecutivo di Mario Draghi individuando in via prioritaria gli interventi sulla Roma-Avezzano”.
“Avezzano e la Marsica non possono assolutamente perdere questo treno”, sottolineano gli amministratori.
La mozione è stata approvata dai promotori e dal consigliere Iride Cosimati, in quota Fd’I, vicina all’assessore regionale meloniano Guido Quintino Liris, ex vice sindaco del capoluogo abruzzese.
La Cosimati è ormai considerata un “battitore libero” anche dal gruppo di Fd’I della Marsica, poiché di fatto – come dimostrato in questi mesi di amministrazione – non risponde alla minoranza o alla maggioranza, ma sicuramente può essere considerata in ottimi rapporti con il primo cittadino, nonostante la loro campagna elettorale sia stata opposta.
La minoranza, infatti – ad eccezione del consigliere Filomeno Babbo, assente durante la votazione – si è opposta alla mozione, mostrando ancora una volta come la Cosimati sia sempre più una figura “esterna” alla loro linea.
Un fatto che conferma la spaccatura in seno al gruppo marsicano Fratelli d’Italia. La frangia della Marsica, infatti, da tempo rivendica maggiore autonomia decisionale sui territori, puntando il dito contro “intromissioni” da parte di alcuni esponenti aquilani.
È bene precisare, però, che tutti i consiglieri di opposizione hanno spiegato che il loro voto contrario non riguarda i temi trattati, bensì il metodo.
La minoranza, all’unanimità, ha inteso bocciare infatti il “parlamentino dei sindaci”, l’adunanza dei 37 primi cittadini dei Comuni marsicani, ribadendo con forza l’importanza e il potere che già ha il Consiglio comunale e sottolineando che la mozione non è stata condivisa con tutti.
I consiglieri contestano l’utilizzo “spasmodico” dello strumento dell’adunanza da parte del sindaco Di Pangrazio che, in questo modo, cercherebbe di intestarsi tutte le battaglie che non sta portando avanti solo una parte dell’assise civica, ma tutta la politica marsicana.
Un altro aspetto importante, emerso nel corso dell’ultima seduta, è che la maggioranza di Gianni Di Pangrazio, nel lanciare una richiesta di aiuto ai consiglieri strutturati nei partiti, ha di fatto sminuito lo stesso progetto civico sbandierato con fierezza dall’attuale amministrazione.
Il sindaco del resto, già nelle scorse settimane, aveva cercato l’appoggio dei singoli esponenti strutturati nei partiti, destabilizzando gli equilibri e mostrando l’isolamento politico del Comune stesso a livello territoriale, ma non regionale, grazie ai vari accordi con la frangia aquilana di Fd’I, da Liris fino al primo cittadino del capoluogo, Pierluigi Biondi, con i quali le interlocuzioni sono ormai quasi quotidiane.
Il consigliere comunale della Lega, Tiziano Genovesi, ha risposto all’appello della maggioranza sottolineando di aver “apprezzato l’onestà” della richiesta di aiuto lanciata, nonostante “facciamo parte dei partiti tanto vituperati fino ad oggi”.
Nel suo intervento Genovesi ha spiegato che: “Non c’è stato nessun comunicato da parte del Governo o della Regione in cui sia stata manifestata l’intenzione di non voler far passare il treno della tratta Roma-Pescara per la Marsica, non si comprende quindi la necessità di convocare su questo tema i sindaci marsicani”.
“Abbiamo la possibilità di interloquire a tutti i livelli – aggiunge sui social l’esponente del Carroccio – per risolvere le criticità del territorio! Proseguirò il percorso, già avviato in questi mesi, per vigilare sulla maxi opera di potenziamento della tratta ferroviaria Pescara-Avezzano-Roma, affinché l’iter si realizzi in modo trasparente”.
Poi l’affondo sull’adunanza dei sindaci: “Il Consiglio comunale resta la massima espressione della democrazia, come ribadito anche dai miei colleghi di scranno è uno strumento fondamentale nella sua interezza. Andiamo avanti per il bene della Città e dell’intera Marsica”.