Il Comandante della Polizia Locale di Avezzano, Luca Montari, interviene nel dibattito creatosi in città sui controlli delle forze dell’ordine in questa fase di emergenza. “Non bisogna fidarsi delle storielle che si raccontano in giro per denigrare l’operato degli agenti”, ha tuonato in un post su Facebook.
Stando a quanto riportato da Montanari gli agenti della Polizia Locale di Avezzano hanno controllato oltre 2.300 persone e ne hanno sanzionate solo 44. “Vale a dire che tra tutte le persone fermate solo l’1,9% è stato sanzionato, cioè un numero veramente irrisorio e in buona parte proveniente da fuori Comune”.
“Chi si approfitta della divisa che indossa va punito senza se e senza ma, e io sono il primo a dirlo – continua Montanari – Ma la gente che ne sa cosa succede per strada se non esce con gli agenti e non vede tutto quello che fanno, minuto per minuto?
Non ci si vorrà mica fidare di tutte le storielle che si raccontano in giro, per fare sarcasmo o per denigrare comunque l’operato degli agenti?
Si tenga presente che gli agenti sono donne e uomini con famiglie alle loro spalle, che ogni minuto di servizio rischiano la vita o mettono in pericolo anche la salute dei loro cari per compiere questa attività di tutela della salute pubblica e di aiuto ala popolazione.
Ad oggi sono diverse decine i tutori dell’ordine morti in tutta Italia per Coronavirus contratto in servizio, cerchiamo dunque di avere rispetto.
Le domande per comprendere se il transito è legittimo, sono sempre pertinenti e consequenziali a quello che il conducente dichiara di sua volontà appena viene fermato. Se il soggetto per giustificarsi dice stupidaggini, allora le domande diventeranno sempre più penetranti.
Il personale in divisa deve, sì, aiutare i cittadini, e la cosa puntualmente avviene come dimostrano sia i fatti sia i numeri.
Basti osservare, infatti, che solo la polizia locale di Avezzano ad oggi ha controllato oltre 2.300 persone e ne ha sanzionate solo 44. Vale a dire che tra tutte le persone fermate solo l’1,9% è stato sanzionato, cioè un numero veramente irrisorio e in buona parte proveniente da fuori Comune, a dimostrazione che l’aiuto, la comprensione e la prevenzione prevalgono sull’aspetto repressivo, pressoché ridotto a casi estremi.
Questo anche per dire che non è affatto vero che il personale in divisa non possa multare, perché nei casi previsti la multa è un atto dovuto e costituisce una omissione se non comminata. Essa è quindi un “dovere” per il tutore dell’ordine, ma è anche un “diritto” per il cittadino che rispetta le regole”.
“Volendo anche solo pensare che la legge sia imprecisa o illogica- conclude – ai tutori dell’ordine e a chiunque altro spetta in ogni caso di osservarla e di farla osservare, perché se così non fosse ognuno si sentirebbe in diritto di fare come gli pare nel nome del “io non condivido”, portando la Nazione in uno stato di anarchia senza più ordine.
Se poi qualcuno sa che non può pagare la sanzione, allora quel qualcuno è il primo che deve porsi il problema di non uscire di casa senza un valido motivo. E se viene multato non può poi prendersela con chi fa rispettare la legge.
In questo modo si aiuta veramente la popolazione, evitando che il contagio dilaghi.
A tal riguardo qualcuno dice: non siamo tutti infettati. Vero. Ma qualcuno potrebbe esserlo, anche a sua insaputa, e se gira per strada senza motivo come una “pallina nel flipper”, potrebbe contagiare centinaia di altre persone.
E ciò e quello che si vuole e si deve evitare.
Cerchiamo infine di prendere le distanze da chiunque tenti di mettersi in evidenza con argomentazioni di bassissimo livello, anzi veramente squallide, offensive nei toni, aggrappandosi a qualunque cosa per poi strumentalizzarle a prescindere per proprio tornaconto”.