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Coppito, la storia di un sogno in rosa chiamato divisa da Maresciallo

Esistono, al mondo, milioni di storie lette, scritte e da raccontare: quelle che iniziano con un ‘c’era una volta’ e quelle che parlano di grandi amori, ma, forse, le storie più belle in assoluto sono quelle che ruotano attorno alla verve di un sogno. E il sogno, questa volta, nella nostra storia, o meglio in quella di una giovane trasaccana, è sempre stato uno ed uno solo: la divisa. Oggi, 3 dicembre, in una L’Aquila invasa da parenti orgogliosi, nella Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia Di Finanza, andrà in scena una grandiosa cerimonia, di cui proprio la 28enne di Trasacco, indossando l’amata divisa, sarà una dei protagonisti. 435 allievi della Guardia di Finanza, infatti, in una suggestiva cerimonia militare, completeranno formalmente i primi due anni di corso, ottenendo, in questo modo, il nuovo grado di Maresciallo. Un’emozione grande, questa, per chi, come la nostra giovane protagonista, ha passato una vita intera a fantasticare sul fascino della divisa e, finalmente, oggi vedrà la sua uniforme ancora più bella, poiché decorata dal distintivo di Maresciallo.

‘Io voglio fare la ballerina’, ‘Vorrei diventare una principessa’, ‘Da grande sarò una giornalista’: queste sono, solitamente, le risposte che ci si aspetterebbe da una qualsiasi bambina tra le tante, tra speranze e sogni del futuro. Ma la giovane marsicana in questione non è stata affatto una bambina comune. Quando da piccola giocava ad impersonare ruoli e fiabe, finiva sempre per riservarsi la ‘vita’, allora fittizia, della donna in divisa, indipendentemente dai suoi colori o dal suo distintivo di appartenenza. Solo a 26 anni, però, lei ha capito realmente di dover credere nella sua passione e così ha deciso di effettuare il concorso per entrare nella Scuola della Guardia di Finanza.

Si sa, gli iter concorsuali sono piuttosto lunghi. Visite mediche, prove scritte a tema, esami orali, fino a quando, dopo ben otto mesi di attesa, il 25 novembre del 2014, la giovane è entrata nella Scuola di Finanza, dando inizio alla sua formazione. Il corso ha una durata di 3 anni: i primi due prevedono una preparazione teorico-pratica, il terzo anno, invece, verte sulla qualificazione operativa. Il grado da Maresciallo si consegue dopo i due anni del corso, ma c’è uno step finale, a conclusione del terzo anno, che prevede anche l’ottenimento della Laurea in Economia.

Impossibile negare, a questo punto, le difficoltà della preparazione, in particolar modo il doversi ritagliare il tempo per lo studio, tra l’impegno e la fatica dovuti all’addestramento militare. Corpo e mente sempre in esercizio, dunque, per gli allievi della Guardia di Finanza, futuri Marescialli del domani. Personalità da forgiare nello spirito, queste, per raggiungere quello che è il ruolo più alto nella categoria dei sottufficiali delle Forze Armate italiane. Un sogno in rosa atipico quello della giovane di Trasacco, dato che la carriera militare è sempre quella che, nella maggior parte dei casi, affascina gli uomini. Una scelta coraggiosa, comunque, quella di questa ragazza, che ha deciso di entrare nel Corpo dell’Arma, nonostante i pregiudizi tuttora esistenti sulla presunta inadeguatezza femminile per determinate professioni.

È stato un percorso difficile, il suo, ma bellissimo. Si entra da allievi marescialli e, gradualmente, si cresce. Non solo di grado, ma anche e soprattutto, dentro. Il primo momento di consapevolezza dei progressi fatti si ha quando si prendono le Fiamme, divenendo, a quel punto, Finanzieri Allievi Marescialli a tutti gli effetti. Poi si prosegue il corso, al fine di conseguire il grado ufficiale di Maresciallo. Un crescendo di gradi, di esperienze ed emozioni, quindi. Una Scuola che ti fortifica dentro ma che, al contempo, ti mette costantemente alla prova. Difficile per chiunque, perciò, soprattutto per chi deve lottare non solo contro le difficoltà, ma, anche e soprattutto, contro i pregiudizi legati al proprio sesso. Per lei, non a caso, sono stati fondamentali l’appoggio e il sostegno da parte della sua famiglia, la quale ne ha condiviso la scelta fin dal principio. La forza per andare avanti, poi, è venuta da sé, dalla passione che ha continuato a nutrire la sua determinazione. Del futuro, poi, ella ha soltanto una certezza: quella di essere in divisa.

Oggi, nonostante siano passati più di dieci anni dal primo ingresso di una donna nei reparti militari, persiste ancora una certa forma di ‘discriminazione’ che, però, fortunatamente sta scemando. Del resto la donna ha capacità infinite, perché è madre, moglie, lavoratrice, e riesce a fare tutto ciò al meglio e con un’innata passione. Che indossi un tailleur elegante, un abito da principessa, una divisa da Maresciallo o un grembiule da casalinga, il suo valore sta tutto nella luce dei suoi occhi, che rispecchiano il fuoco della passione che le brucia dentro, quella devota al fare qualcosa di buono, compiendo, ogni giorno, la missione per la quale si sente di essere stata messa al mondo.

 

Foto di: molisenetwork.net

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