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Corcordato, il Cam risponde duramente ad Angelosante

Il Consiglio di Sorveglianza del Cam replica al consigliere regionale Simone Angelosante in merito alle sue ultime esternazioni sulla stampa. "Il sindaco di Ovindoli assente all'assemblea dei soci".

“In rifermento alle dichiarazioni del consigliere regionale Angelosante in merito al concordato del Cam, il Consiglio di Sorverglianza dell’azienda ritiene necessario un chiarimento, visto il delicato momento in cui si trova il Consorzio marsicano”, incomincia così una nota a firma dei membri del Consiglio di Sorveglianza del Consorzio Acquedottistico Marsicano, Alessandro Pierleoni, Antonio Mostacci e Felicia Mazzocchi, in relazione alla presa di posizione ultima, da parte del consigliere regionale in quota Lega, finita sui giornali.

Sulla stampa, Angelosante aveva definito il Concordato come “esorbitante”, a livello di costi, per la parcella rivolta ai consulenti di tutta la procedura fallimentare del Cam. E’ stato il Centro a riportare le parole dure del politico ordinario di Ovindoli. “Un ennesimo salasso sulle casse di una società in condizione economica disastrosa”. Angelosante è anche intenzionato a far intervenire la Commissione regionale di Vigilanza sulla questione.

“L’esternazione del consigliere regionale Angelosante sembra quella di qualcuno che non ha vissuto il duro periodo nel quale, purtroppo, la attuale governance del Cam ha preso atto, attraverso un’operazione di verifica sulla veridicità dei conti, di una situazione economico finanziaria gravissima, ereditata dalle precedenti gestioni, che ha condotto alla procedura straordinaria di concordato in continuità”, così rispondono tre membri del Cam.

“Appare anomalo – continuano i tre del Consiglio di Sorveglianza – che il consigliere regionale, nelle vesti di sindaco di un comune socio fosse assente all’assemblea dei soci nella quale si è deliberata l’azione di responsabilità nei confronti di quei soggetti responsabili dei debiti prodotti. Tale assenza pesa ancora di più quando l’attuale governance prima di compiere delle delicate azioni per il futuro della società, metteva a conoscenza dei soci, che hanno dovuto, loro malgrado, prendere atto di una realtà molto diversa da quella prospettata in precedenza. Peraltro le spese a cui fa riferimento sono in prededuzione e approvate dagli stessi creditori che hanno votato favorevolmente il piano al vaglio del Tribunale e dei tre Commissari Giudiziali. Ci aspetteremmo apposita commissione regionale sul bilancio 2017 che il Consiglio di Sorveglianza del CAM ha approvato con ben 53 MILIONI di perdite originate dall’emersione di fatti gestionali pregressi che hanno aggravato il passivo patrimoniale, giunto ahinoi a 110 MILIONI di euro, comprensive di sanzioni regionali per un milione e mezzo e debiti verso l’Erario ed enti previdenziali per 10 milioni, decretando per il CAM l’impossibilità di proseguire l’attività di servizio idrico se non attraverso il ricorso alla procedura accordata dal Tribunale, e per la quale si è in attesa del provvedimento finale del Giudice Delegato. Non ricordiamo neanche la richiesta di avere un momento di confronto con l’attuale consigliere regionale in merito alla programmazione di nuovi fondi regionali volti a migliorare il servizio idrico“.

“Sindacare, solo ora, sulle spese della procedura, non sembra mirare al bene del servizio idrico da rendere al territorio e all’ottica del risanamento che i sindaci soci hanno da subito condiviso, non appena noti i conti del CAM. In ogni caso, serenamente, come sempre fatto da questa governance, tutti i chiarimenti tecnici saranno forniti nella sede regionale dell’assessorato al servizio idrico o della commissione invocata. L’obiettivo resta la continuità aziendale e il rilancio del servizio idrico marsicano, quindi si continuerà a porre particolare attenzione, oltre che all’ottimizzazione dei costi di gestione, all’incasso dei crediti iscritti in bilancio, nel piu breve tempo, verso chiunque ed a qualsiasi titolo”, questa la conclusione.

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