“Perdiamo un amico e collega dalle grandi doti professionali e umane, con il quale abbiamo lavorato sempre con grande unità e spirito di collaborazione nell’interesse del sistema sanitario, a tutela del diritto alla salute, in momenti anche molto delicati. Ha dedicato la sua intera vita a questa ‘missione’ e noi, anche per questo, non lo dimenticheremo”.
Profondo cordoglio nelle parole del presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila, Alessandro Grimaldi, per la scomparsa di Alfonso Mascitelli, direttore sanitario della Asl provinciale dell’Aquila, morto per un malore improvviso ieri, a 68 anni, all’ospedale di Pescara, dove era ricoverato per un intervento.
Una perdita che ha gettato nello sconforto l’intera comunità medica e la sanità abruzzese e Grimaldi, da primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, capo dipartimento medicina della Asl provinciale e segretario regionale del sindacato Anaao, ricorda commosso, con affetto e stima, i tanti risultati ottenuti nei lunghi anni di impegno comune, su vari fronti, di una figura di grande spessore che ha lavorato per la sanità della sua regione in qualità di senatore, consigliere regionale e direttore dell’Agenzia sanitaria abruzzese.
“Ricordo i nostri appuntamenti la mattina presto, al telefono o di persona, una pratica quotidiana perché amavamo confrontarci sui problemi della sanità della nostra provincia, cercando di risolvere quanto possibile per le nostre rispettive competenze – racconta Grimaldi – Le questioni da affrontare erano tante, ma con lui si poteva avere un approccio costruttivo grazie alla sua eleganza naturale, la signorilità e l’apertura mentale al confronto con gli altri”.
“È stato un grande amico dei medici, perché lui stesso era un medico, e in generale dei sanitari – aggiunge -, un professionista che lavorava per i pazienti, affinché le cose migliorassero. È stata una gran brava persona. L’ho conosciuto tanti anni fa, ho avuto modo di apprezzare il suo lavoro nella Commissione Sanità al Senato e come direttore dell’Agenzia sanitaria, è sempre stato pacato, molto equilibrato”.
“Tra i primi ad arrivare in ospedale dopo il tragico terremoto del 2009 – ricorda ancora Grimaldi -, era sempre molto attento alle problematiche attinenti la sicurezza, mai incline al campanilismo. Lui era di Pescara e si sentiva abruzzese con una visione più ampia nell’interesse della collettività per l’intera regione. Faceva dei sacrifici importanti, restava tutta la settimana all’Aquila, perché credeva nel suo ruolo, ne aveva fatto una missione. Una persona estremamente corretta e coerente, profondamente convinta della difesa del sistema sanitario nazionale e della necessità di farlo funzionare nel migliore dei modi, per questo lavorava tantissimo sottoponendosi anche a degli stress importanti, coniugando la signorilità d’animo a una grande professionalità”.
“Abbiamo portato avanti un grande lavoro insieme, ci mancherà tantissimo, perché ha il merito di aver dato impulso ad alcune realtà della nostra sanità provinciali – evidenzia il presidente dell’Ordine – In sinergia con lui e il direttore generale della Asl aquilana Ferdinando Romano, ad esempio, siamo riusciti a cambiare faccia la dipartimento medico assumendo, negli ultimi due anni, più di 60 giovani medici, perché siamo sempre stati fortemente convinti che bisogna incentivare e valorizzare i giovani, dar loro l’opportunità e gli strumenti per restare. Proprio in questo momento difficile per la sanità, era molto preoccupato per le conseguenze negative del debito nella nostra regione, per il possibile blocco del turn over e delle assunzioni, quindi per una eventuale fuga dei giovani in altre aziende del Paese”.
“Senza retorica, ho avvertito un profondo senso di scoramento in questo momento da parte di tutti i miei colleghi medici, siamo coscienti di aver perso una persona di grande umanità e di grande valore”, conclude Grimaldi.
Comunicato stampa