Con un ritorno epocale, che non avveniva dalla rivoluzione industriale, è corsa alla terra per quasi 30mila giovani di cui 1.088 abruzzesi che nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per l’insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell’Unione Europea, con ben il 61% concentrato al sud e nelle isole e il 19% al centro e il resto al nord.
È quanto emerge dallo studio della Coldiretti ‘Ritorno alla Terra’ presentato ieri mattina al primo ‘Open Day dell’agricoltura’ italiana organizzato nel lungomare Imperatore Augusto a Bari al quale hanno partecipato anche centinaia di abruzzesi partiti ieri mattina all’alba per raggiungere il capoluogo pugliese.
«I dati – dice Coldiretti Abruzzo – confermano che il mestiere della terra non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione ma è la scelta di nuove generazioni istruite e con voglia di fare tanto e bene. Tuttavia, per i giovani bisogna lavorare ancora e, in Abruzzo, c’è la necessità di modificare il Programma di sviluppo rurale prevedendo altre risorse per i giovani e attuando una vera semplificazione della burocrazia, uno dei grandi ostacoli per chi decide di fare impresa seriamente. La nostra richiesta – aggiunge Coldiretti Abruzzo – sarà comunque ufficializzata nel tavolo verde del prossimo 3 maggio».
Ma qual è la strada per avere successo nei campi? Secondo Coldiretti le mosse da seguire sono dieci. «Il primo passo è avere un’idea d‘impresa ben chiara sulla tipologia di imprenditore che si intende diventare, intorno alla quale costruire un progetto di sviluppo, poi bisogna studiare bene territorio, risorse disponibili, mercato, concorrenti e normative vigenti, quindi si entra nella fase della progettazione vera e propria, con la verifica della fattibilità redigendo con l’aiuto di adeguati specialisti un business plan in grado di conferire credibilità al progetto e consentire la richiesta di finanziamento, che rappresenta la quinta tappa del percorso, insieme alle verifica successiva della possibilità di accesso a risorse private o pubbliche, una volta individuato l’istituto di credito al quale appoggiarsi o il bando pubblico al quale concorrere».
«Le ultime fasi sono la ricerca delle garanzie necessarie alla concessione dei finanziamenti anche con la consulenza e la collaborazione di CreditAgri, il sistema di garanzia della Coldiretti per le aziende agricole. Il traguardo, che diventa poi il punto di partenza dell’impresa, è la realizzazione del progetto per il quale servono energia, entusiasmo e concentrazione, oltre a una certa dose di pazienza per l’inevitabile burocrazia che agli imprenditori agricoli – spiega Coldiretti – sottrae almeno 100 giorni di lavoro ogni anno».
«Tra gli altri ostacoli da superare c’è anche il costo elevato della terra visto che – spiega un’analisi Coldiretti su dati Eurostat – quella arabile in Italia è la più cara d’Europa con un prezzo medio di 40.153 euro all’ettaro, che varia da regione a regione. In ogni caso se si considera che la dimensione media di un’impresa agricola italiana è di circa otto ettari – sottolinea la Coldiretti – è chiaro che il ‘prezzo d’ingresso’ per un giovane rischia di diventare proibitivo. Per questo una delle soluzioni consigliate dai tutor della Coldiretti è di iniziare affittando la terra con una spesa attorno ai 700 euro a ettaro all’anno, ma che può raggiungere valori molti più alti in zone pregiate di pianura e collina, magari nelle aree di produzione dei grandi vini».
«Se i settori a forte investimento finanziario come la zootecnia da latte, se si parte da zero, necessitano di grossi capitali, per gli altri comparti rurali – spiega la Coldiretti – l’impegno economico totale di partenza dipende dal tipo di attività: dalla coltivazione di frutta e verdura all’allevamento di capre e pecore, fino a settori di nicchia come quello dello zafferano o altri come la produzione di mirtilli o piante e fiori nei vivai. E poi – conclude Coldiretti – servono tanto impegno, fatica, volontà e fantasia nell’adottare le più recenti soluzioni tecnologiche e studiare nuovi canali commerciali per i propri prodotti, comprese le vendite on line».
Le dieci regole d’oro di Coldiretti per il successo nei campi: 1- Avere un’idea chiara di quello che si vuole fare, 2- Studiare territorio, mercati e normative, 3- Progettare un business plan, 4- Disegnare una mappa delle fonti di finanziamento, 5- Individuare la banca o il bando pubblico a cui rivolgersi, 6- Verificare le possibilità di accesso alle risorse, 7-Cercare con CreditAgri le garanzie per il finanziamento, 8- Presentare il progetto per accedere al credito bancario, 9- Presentare il progetto per accedere ai fondi pubblici, 10- Realizzare il progetto.
Fonte: Ufficio Stampa Coldiretti Abruzzo
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