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Costa abruzzese caso nazionale

Si moltiplicano gli attacchi, al via la cementificazione finale?

Per la Costa abruzzese scatta un vero e proprio allarme cemento con il rischio di cementificazione addirittura dei luoghi più belli rimasti ancora vergini.

In queste ore è stata svelata la volontà del comune di Vasto di rivedere il piano di assetto della Riserva di punta Aderci a Vasto, uno dei luoghi più belli dell’intera costa adriatica, per aprire a premi di cubatura e cambi di destinazione d’uso in caso di ristrutturazione di ruderi e casolari agricoli.

Questa sciagurata iniziativa, di cui si è venuti a conoscenza solo grazie all’interrogazione di un consigliere comunale, si aggiunge ad altri progetti potenzialmente devastanti su altrettanti tratti bellissimi:
-quello del resort di San Vito Chietino, il cui iter riprende a camminare dopo la sentenza del TAR che ha annullato la delibera del Comune che avrebbe fermato l’intervento;
-la volontà del Comune di Ortona di assegnare nuove concessioni balneari nel tratto delle dune della stazione di Tollo;
-quello del Comune di Pineto che apre all’edificazione di un ampio tratto a nord rimasto integro;
-il tentativo della Provincia di Chieti di approvare un Regolamento per far costruire nuove strutture e parcheggi sulla Via Verde della Costa dei Trabocchi.

La ciclabile costiera adriatica lega i territori in questione e dovrebbe sollecitare una progettazione e una pianificazione attenta del contesto territoriale perché sarebbe ridicolo attirare i turisti da tutto il mondo per farli passare in mezzo ad aree totalmente antropizzate, tra case, resort, agglomerati grigio cemento.

L’Abruzzo mette a repentaglio alcune delle poche aree costiere rimaste integre, dopo aver cementificato gran parte del litorale.

Il Coordinamento Tu Vi.Va. denuncia il fatto che queste scelte stiano avvenendo troppo spesso, come a Vasto sul piano della riserva da parte del comune e sul regolamento della Via Verde da parte dell’amministrazione provinciale, praticamente escludendo ogni confronto preventivo con i cittadini.

Le norme europee sulla Valutazione Ambientale Strategica e sulla Valutazione di Incidenza Ambientale impongono che la partecipazione avvenga fin dall’inizio delle procedure di pianificazione e di intervento, quando tutte le opzioni sono ancora realmente percorribili. Il Comune di Vasto con chi ha discusso finora il futuro della riserva di Punta Aderci? Certo non con i portatori d’interesse comune come associazioni e comitati.

Il Coordinamento Tu Vi.Va. fa appello a tutte le forze associative, ai singoli cittadini, alle forze imprenditoriali illuminate, agli amministratori e alle forze politiche che vogliono perseguire il bene comune e non quello privato per fare fronte comune per evitare quello che rischia di essere un sacco finale.

Ormai è evidente che si tratta di una vertenza di carattere non solo regionale ma nazionale, visto che questi interventi sono tra i più pesanti previsti nell’intera costa Adriatica.

L’Abruzzo rischia di essere il ventre molle per l’ultimo assalto al patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e naturalistico della costa adriatica.

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