Il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, ha voluto lanciare un messaggio di fiducia e speranza all’intera Comunità, per porre l’attenzione sul lavoro di una squadra di persone che lavora accanto all’Amministrazione, quotidianamente, con sacrificio e responsabilità. Ed ha sottolineato che l’hotel Cristallo «non è una tenda, no. È un luogo sicuro, dove ci sono persone che, pur con le loro paure legittime, servono altre persone, anche loro legittimamente impaurite e sole. Ma la paura non ci aiuterà»
«È stata, anche questa, una lunga giornata. Una delle tante lunghe giornate a ciclo continuo e a cui non posso concedere un solo minuto di riposo, neanche alla sera. Come 11 anni fa, come tutti i giorni della mia vita che ho deciso, che ho scelto consapevolmente e caparbiamente, di dedicare al servizio della comunità. Come amministratore, come impiegato pubblico, come giornalista. Accanto a me una squadra eccezionale fatta di donne e uomini che lavorano giorno e notte con lo stesso spirito di sacrificio. Quello spirito che non si capisce bene da dove venga, che nessuna premia, che tante persone preferiscono ignorare o bistrattare, insultare persino.
Quello stesso spirito che ci inchioda alle responsabilità che non sono solo verso noi stessi. Sono ben più ampie, complesse, dolorose. Sono le responsabilità verso il nostro prossimo, quello di cui non conosciamo nome e cognome, che abita questa terra, e che va sostenuto, difeso, incentivato, aiutato. Sono quelle responsabilità che ci sottraggono agli affetti più stretti perché bisogna badare agli altri.
Questo pomeriggio sono stato all’hotel Cristallo, appena ristrutturato e ceduto, anche grazie alla disponibilità del nostro Centro turistico del Gran Sasso, alla Protezione civile regionale. È una benedizione questo spazio ampio e accogliente e nuovo. Sono grato per averlo nel patrimonio del Comune e per aver potuto metterlo a disposizione. Dovremmo essere tutti grati. Non è una tenda, no. È un luogo sicuro, dove ci sono persone che, pur con le loro paure legittime, servono altre persone, anche loro legittimamente impaurite e sole. Ma la paura non ci aiuterà. Ci aiuteranno, invece, la comprensione, il rispetto, la reciprocità. Soprattutto in questo momento, in cui non possiamo abbracciarci.
Sono diventato sindaco perché qualcuno ha voluto che lo diventassi. Si chiama fiducia. Nel nome di quella fiducia, oggi, come ieri, e domani, ancora, con le unghie e con i denti, con la forza di cui sono capace e la mia fede, combatterò ogni giorno. Non ci sarà niente e nessuno che potrà distrarmi dalla guida. Non ci saranno grasse e inutili polemiche, non ci saranno tastiere impazzite, non ci saranno deliri da mancata visibilità, a impedirmi la rotta.
Silenzio, idee chiare, barra dritta, rispetto delle regole, lavoro e lavoro. Questo è l’unico modo che conosco per restituirvi fiducia. E, insieme, ce la faremo».