Un nuovo Decreto duro, secco e senza obiezioni. O quasi. Ieri c’è stato il semaforo verde per il nuovo testo da parte del Consiglio dei Ministri, che accompagnerà fino a fine aprile gli italiani e l’Italia, ancora nella stretta della terza ondata della Pandemia.
Punto uno, quel che molte regioni “da giallo” temevano: niente zone gialle in aprile, ma c’è una piccola finestra di speranza per possibili deroghe in base a contagi. Le scuole, invece, così come più volte preannunciato dal premier Draghi, saranno aperte in zona rossa. Niente visite agli amici. Per gli spostamenti, invece, c’è la possibilità di farli, ma unicamente se la propria Regione di appartenenza dovesse essere di colore arancione; e saranno consentiti solo nell’alveo territoriale del proprio Comune di residenza. Scatta l’obbligo di vaccino anche per i farmacisti.
Stando, quindi, all’ultima volontà del Governo: l’Italia resta in arancione o rosso fino alla fine di aprile; bar e ristoranti, cinema e teatri, palestre e piscine resteranno chiuse. Le nuove misure si leggono anche sull’Ansa.
Il consiglio dei Ministri, quindi, ha approvato il nuovo decreto, che sarà praticamente in vigore dal 7 aprile fino a fine mese. In sostanza, va a confermare le regole già note, più aspre rispetto a prima. Ma va anche ad introdurre due importanti novità, vale a dire: l’obbligo del vaccino per tutto il personale che opera nella sanità e lo stop alla possibilità per i presidenti di Regione di emanare ordinanze per chiudere le scuole nonostante le indicazioni nazionali prevedano la presenza in classe.