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Covid Abruzzo, aumenta la pressione ospedaliera

Terapie intensive raddoppiate nelle ultime due settimane, preoccupa il Pescarese

Sale al 13% il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva in Abruzzo. L’incremento (+1%) si registra a fronte si una soglia limite per la zona gialla del 10%. A oggi – dati aggiornati al 28 dicembre – sono 24 (+3) i pazienti ricoverati in area critica. 160, invece, gli abruzzesi ricoverati nei reparti di area medica, dove il tasso di occupazione resta fermo al 12% su una soglia di allerta del 15%.

Il dato sulle terapie intensive è raddoppiato nel giro delle ultime due settimane, così come l’incidenza dei contagi per centomila abitanti che arriva a 314 (a fronte di una soglia di allerta di 50). Si tratta del valore più alto da oltre un anno e, in particolare, dalla seconda metà di novembre 2020. La variazione percentuale dei nuovi casi nell’ultima settimana, rispetto ai sette giorni precedenti, è pari al +61%.

A livello territoriale, i numeri più alti sono ora quelli del Pescarese, che peggiora in modo rapidissimo: l’incidenza settimanale sale a 379. Nel solo capoluogo adriatico, che ieri ha registrato 106 nuovi casi, l’incidenza schizza a 404: vale a dire che quattro persone su mille hanno sono risultate positive negli ultimi sette giorni. Segue il Teramano che, con un’incidenza pari a 348, mette a segno il dato più alto di sempre. Poi c’è l’Aquilano, che pure presenta un dato record (240). Chiude il Chietino, sempre in rapido peggioramento, con 262.

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