Alla luce degli ultimi dati, in Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto è fermo al 19% per le terapie intensive e sale al 33% per l’area non critica, a fronte di soglie da zona arancione rispettivamente del 20 e del 30%.
L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti, in calo, è a 1.586 (limite 150), registrando il valore più basso da quasi un mese. Il totale dei contagi accertati in una settimana è pari a 20.318: la variazione, rispetto ai sette giorni precedenti, è pari al -17,11%.
Resta alto il numero dei pazienti ospedalizzati, in aumento sia su base settimanale sia rispetto a quindici giorni fa, ma si registra una lieve riduzione dei ricoveri in terapia intensiva.
Il virus continua a correre nella Marsica e in particolare ad Avezzano, che si conferma tra le località d’Abruzzo più colpite in questa seconda fase della quarta ondata. Sono infatti 903 i nuovi casi registrati nell’ultima settimana nel solo capoluogo marsicano, che dal 27 gennaio al 2 febbraio si è attestato su una media di 129 nuovi contagi al giorno. Il picco settimanale Avezzano lo ha raggiunto lo scorso primo febbraio con 208 nuovi positivi.
I decessi a livello regionale degli ultimi sette giorni sono 44, in calo rispetto alla settimana precedente.
A livello territoriale, i numeri sono omogenei in tutta la regione, segno di come la diffusione del virus sia ormai trasversale: l’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti è a 1.563 nel Teramano, a 1.546 in provincia di Pescara, a 1.527 nell’Aquilano e a 1.498 in provincia di Chieti.
Scende a 189.538 il numero dei non vaccinati, di questi 53.041 sono bambini tra i 5 e gli 11 anni, 136.497 hanno più di 12 anni e 64.768 sono gli over 50 che, al primo febbraio, ancora non ha ricevuto alcuna dose di vaccino.
Se da un lato resiste il popolo dei no vax e degli scettici, dall’altro la campagna delle terze dosi procede spedita, con 738.398 abruzzesi già immunizzati con tre inoculazioni (62,11% della platea).