Panther operativo però a mezzo servizio. Il nuovo macchinario, in grado di processare oltre 500 tamponi al giorno, viaggia a ritmi molto inferiori alle sue possibilità: circa 150, quelli che vengono effettuati all’interno dell’ospedale Santi Filippo e Nicola.
Gli altri tamponi effettuati nei due drive trough dell’Arma dei carabinieri e dell’Interporto vengono inviati fuori del territorio marsicano.
Un passo in avanti a metà, quindi, che fa viaggiare il tanto atteso macchinario in grado di processare oltre 500 tamponi al giorno a scartamento ridotto, mentre le operazioni effettuate in un’altra azienda sanitaria oltre a veicolare risorse fuori dal territorio rallentano il tempo delle risposta per risultati degli esami.
Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, da sempre in prima linea per la questione sanità – si legge in una nota -, seppur soddisfatto per l’attivazione del macchinario Panther, ora esorta i direttori generale e sanitario della Asl, Roberto Testa e Alfonso Mascitelli, a chiudere il cerchio.
“Per ottimizzare il funzionamento del sistema per processare i tamponi”, afferma Di Pangrazio, “ritengo opportuno e urgente che l’azienda sanitaria locale processi tutti i tamponi effettuati nel nostro territorio, quindi anche nei 2 drive trough dell’Arma dei carabinieri e dell’Interporto al Santi Filippo e Nicola di Avezzano. Oltre a velocizzare i tempi di risposta dei test utili per mettere subito in quarantena chi risulta positivo, ci sarebbe anche un consistente risparmio di risorse”.