Siamo nella fase discendente della seconda ondata. Se il sistema sanitario marsicano è riuscito a garantire un livello minimo di assistenza è solo grazie alla professionalità, se non all’eroismo, di medici, infermieri e volontari.
È quanto scrive il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale.
Ma siamo al 30 novembre e, ancora oggi, spiega, nell’ospedale di Avezzano: non c’è un’adeguata differenziazione degli spazi che garantisca una difesa dal rischio contagio.
Non c’è un macchinario che processa tamponi (l’unico grosso ospedale in tutta la regione a non averlo!) , ma solo una strumentazione non adatta che, a detta di alcuni medici, non rileva le basse cariche virali.
In sostanza – aggiunge – entrano pazienti che risultano negativi a un primo tampone e positivi a un secondo controllo.
Il risultato sono i focolai divampati in diversi reparti.
Continua a mancare il personale, aspetto che sta compromettendo il funzionamento di ogni reparto.
Ora, se fossimo davanti a persone serie, in molti si sarebbero fatti da parte. Invece – conclude – continuano le passerelle, senza vergogna alcuna.