Mini bar e ristoranti, wedding, tavole imbandite e donne con abiti da sposa hanno invaso pacificamente questa mattina al ritmo di musica Piazza della Rinascita a Pescara per chiedere date certe per la riapertura delle attività chiuse da mesi.
“Questa mattina abbiamo qui in piazza a Pescara tanti titolari e lavoratori dei pubblici esercizi come bar, ristoranti, pizzerie, locali da ballo, pub, sale da gioco, pasticcerie, gelaterie e stabilimenti balneari che da troppo tempo sono stati costretti ad abbassare le saracinesche. Abbiamo lanciato lo slogan ‘Vogliamo Riaprire’ che accomunerà le manifestazioni che si stanno tenendo in questo momento in diverse città italiane. Una rappresentanza della Fipe–Confcommercio a Roma incontrerà i rappresentanti del Governo per manifestare la grande sofferenza delle attività e chiederne la riapertura. Questa mattina ci siamo collegati anche con Montecitorio per un abbraccio a distanza con gli altri esercenti. Chiediamo – ha detto ancora Padovano – delle cose ben precise: una moratoria bancaria per investimenti di almeno trent’anni perché i ristori sono solo un palliativo, stop al pagamento della Tari e l’occupazione di suolo gratuito. Noi vogliamo lavorare e investire con le nostre attività ma vogliamo gli strumenti per farlo. Siamo fermi da otto mesi e non si può andare più avanti. Data per riaprire? Credo che per il 26 aprile potremo avere qualche risposta importante in tal senso”.
Alla manifestazione di Confcommercio ha portato la sua solidarietà anche il sindaco Carlo Masci.
“Se si fanno morire le attività si fanno morire le nostre città. La richiesta al Governo è quella di riaprire in massima sicurezza ma di ripartire in maniere graduale perché dopo oltre un anno bisogna iniziare a guardare al futuro”.