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Covid, impennata di nuovi casi: +42% in sette giorni

Report Gimbe: +33% dei decessi in una settimana, balzo dei ricoveri in terapia intensiva

Si impenna il numero dei nuovi casi di Covid-19 in Italia, cresciuti di ben il +42,3% in 7 giorni. Un netto aumento, pari al 33%, si registra anche nei decessi.

E sui morti un allarme relativo ai bambini arriva dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: “ogni 10mila bambini contagiati, 65 vanno in ospedale e purtroppo uno di loro muore”.

Tornando ai dati della fondazione Gimbe, crescono ancora i posti letto in ospedale occupati da pazienti Covid, con un +17% in area medica e +17,3% in terapia intensiva, nel confronto tra i dati della settimana 15-21 dicembre rispetto alla precedente.

Si tratta, spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, di “un’impennata favorita anche dalla rapida diffusione della variante omicron, ampiamente sottostimata da un sequenziamento insufficiente”.

Nell’ultima settimana – riporta l’Ansa – aumenta il numero di somministrazioni di vaccino, sono state 3,7 milioni. In particolare si registra il +13,8% di nuovi vaccinati, che per circa il 40% dei casi riguardano la fascia 5-11 anni, fascia nella quale, al 21 dicembre, si erano raggiunte le 108.112 somministrazioni. Scendono invece i nuovi vaccinati over 12 anni.

L’importanza del vaccino in età pediatrica è ribadita da Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus dove aggiunge: “Io non ci penserei due volte a vaccinare mio figlio sapendo che c’è una possibilità su 10mila che possa morire di covid”. “Oltre alla morte e alla guarigione – conclude – c’è il long covid che può riguardare il 10-12% dei bambini. A maggior ragione ora con una variante che è molto più diffusiva”.

Nella settimana dal 15 al 21 dicembre si registrano oltre 250 casi di Covid-19 per 100.000 abitanti in metà delle province italiane e aumentano i nuovi casi in tutte le regioni ad eccezione della provincia di Bolzano: si va dal 12,4% del Friuli-Venezia Giulia al 86,3% dell’Umbria. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe che chiede al Governo “misure tempestive per contenere la quarta ondata”, tra cui “ridurre le tempistiche di somministrazione della dose booster a 3-4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale” e “istituire l’obbligo di mascherina FFP2 nei luoghi pubblici al chiuso e sui mezzi di trasporto”.

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